La torta di riso è un dolce tipico della tradizione emiliana, in particolare della città di Bologna.
Qui infatti viene preparata fin dal sedicesimo secolo soprattutto durante il mese di maggio, in occasione del Corpus Domini: questa celebrazione fa parte della della festa degli addobbi, così chiamata perchè, proprio in segno di festa, i bolognesi erano soliti appendere alle finestre dei drappi colorati (gli addobbi) e regalare questo dolce.
La torta di riso, o appunto, torta degli addobbi ha una ricetta originale depositata presso la Camera di Commercio di Bologna dal 2005, ma, come sempre accade per le ricette tipiche, ogni famiglia ha la sua di riferimento a cui è indiscutibilmente legata: si trovano delle variazioni circa alcuni ingredienti e soprattutto nelle dosi.
La mia nonna di origini emiliane, per esempio, usava uvetta al posto del cedro candito che faceva marinare nel liquore alle mandorle.
Chi la prepara con amaretti, chi non aggiunge il liquore e lo sostituisce con succo d'arancia.
In ogni caso la cosa certa è che si tratta di un dolce molto buono, morbido al morso, aromatico e ricco nonostante sia priva di farina, di lievito e soprattutto senza burro né olio!
Il segreto per una perfetta riuscita sta nella cottura lenta del riso nel latte, fino a creare una crema densa, morbida e profumata che viene unita poi all'impasto.
Va provata senza indugio: seguiteci nella preparazione!
Categoria: Torte
La torta di riso si conserva in frigorifero per 3-4 giorni sigillata con pellicola, stagnola o in un contenitore a chiusura ermetica, ma non va consumata fredda.
Si sconsiglia la congelazione.
Come tipologia di riso è preferibile utilizzare arborio, vialone nano, roma o originario.
Se non volete una versione alcolica del dolce potete omettere l'ultimo passaggio della ricetta, ovvero spennellare la torta con il liquore una volta sfornata: vi discosterete un poco dalla versione originale e avrete una torta con un profumo e una umidità meno intensa, ma la sua bontà sarà comunque garantita.
Secondo la tradizione emiliana, la torta va tagliata a rombi, ma ovviamente potete anche optare per il classico taglio a fetta o a quadratini.
E' importante far riposare la torta prima del taglio: alcuni sostengono sia necessario un riposo in frigorifero di un giorno, altri non sono dello stesso avviso. In ogni caso attendete almeno 4-5 ore.
VARIANTI
Se non avete o non trovate il tipico liquore alle mandorle amare, potete usare un liquore all'amaretto o in alternativa, per rimanere comunque in casa emiliana, il Sassolino.
E' opzionale inserire in ricetta anche qualche amaretto sbriciolato: se decidete di aggiungerli agli altri ingredienti, dovrete farlo nel quarto passaggio.
La ricetta tradizionale prevede l'uso dello zucchero caramellato: noi abbiamo usato lo zucchero di canna integrale per avere un sapore similmente caramellato e un colore ambrato.
Potete usare in alternativa anche il classico zucchero semolato.
Se non vi piace potete omettere il cedro candito, discostandovi un poco dalla ricetta originale emiliana.
La ricorrenza degli Addobbi serviva per festeggiare ogni decennio della propria parrocchia: i parrocchiani decoravano le case, i balconi e le finestre con drappi colorati e aprivano le loro case ai vicini, offrendogli la torta di riso, che veniva generalmente tagliata a fettine a forma di rombo.
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