I supplì di riso sono delle crocchette di riso tipiche dello street food romano, preparate con riso cotto nel ragù di carne e farcite con mozzarella.
A differenza degli arancini siciliani, hanno una tipica forma oblunga: vengono impanati e poi fritti per un risultato dorato, croccante e dal cuore filante. Un'altra differenza è la farcitura: il supplì presenta un unico ripieno, invece gli arancine siciliani si possono trovare con numerose farcitur: con il prosciutto, il formaggio, il pesce spada.
Nascono come ricetta di riciclo del riso avanzato ma, come tutte le ricette della tradizione, diventano in poco un must della cucina romana amato da tutti e declinato in moltissime varianti.
Questi scrigni di riso sono detti anche supplì al telefono, proprio perché una volta tagliati a metà la mozzarella filante all’interno lega i due pezzetti di impasto.
Perfetti come finger fodd, da gustare mentre si passeggia o da gustare durante una cena in famiglia.
Preparali con i nostri consigli!
Categoria: Antipasti
Gustateli caldi.
I supplì di riso andrebbero consumati caldi e fragranti ma, in alternativa, si conservano in frigo per 1-2 giorni avendo cura di scaldarli prima di gustarli.
Si possono congelare sia prima che dopo la cottura.
La cottura del riso deve avvenire all’interno del ragù di carne e la sua consistenza finale dovrà essere cremosa ma non liquida, quasi spatolabile. Solo in questo modo i supplì potranno essere modellati senza correre il rischio che si sbriciolino o non mantengano la forma.
La mozzarella deve essere sgocciolata perfettamente altrimenti rilascerà acqua in frittura rovinando il risultato.
I supplì di riso si prestano a numerose varianti, a partire dal ripieno che può essere arricchito da prosciutto o piselli.
Il riso da utilizzare può essere scelto fra le varietà Arborio, Carnaroli o Vialone Nano.
I supplì di riso possono essere serviti come antipasto durante un pranzo domenicale in famiglia, oppure in occasione di un aperitivo o un buffet con gli amici.
I supplì di riso, spesso chiamati anche supplì al telefono per via della mozzarella particolarmente filante.
Lo sapete che il termine supplì pare derivi dal francese surprise? La leggenda racconta che un soldato francese, camminando per Roma con un supplì in mano, definì la mozzarella al suo interno una "surprise", una sospresa!
Fonti storiche dicono che la prima ricetta risalga al 1929, anno di pubblicazione de La cucina romana di Ada Boni.
La video ricetta del giorno
Orietta
mercoledì 2 ottobre 2019
Dalle mie parti, in Umbria ci si mettono due uova intere anche nell'impasto.