Scafata

La scafata è una zuppa di legumi tipica della tradizione contadina laziale e umbra, preparata con le fave, protagoniste della stagione primaverile.

Le fave fresche vengono cotte nel brodo vegetale insieme al cipollotto fresco, alle carote e ai pomodori. Il risultato è una zuppa gustosa e nutriente, da gustare calda ma anche tiepida in accompagnamento a fette di pane casereccio.

Il soffritto della scafata viene arricchito da cubetti di lardo o pancetta, che la rendono ancor più cremosa.
Il nome stesso deriva da "scafo" termine utilizzato nel dialetto locale proprio per indicare le fave.

Categoria: Zuppe e Minestre

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Tempo 60 min
Difficoltà Facile
Porzioni 4
Costo Basso

Ingredienti per 4 persone

fave 350 g di fave sgusciate
pomodorino 6-7 pomodorini rossi tipo Piccadilly
pancetta 100 g di pancetta o lardo
carota 1 carota
cipollotto 2 cipollotti freschi
150 g di biete o cicoria-df 150 g di biete o cicoria
olio olio extra vergine di oliva q.b.
sale e pepe sale e pepe q.b.
brodo vegetale brodo vegetale q.b.

Preparazione

Come fare la Scafata

Scafata - p1
Scafata - p2

Sgranate tutte le fave ed eliminate il picciolo superiore se sono troppo grandi [1].
In una casseruola alta dal fondo spesso versate un giro d'olio, aggiungete il cipollotto e la carota tritati e la pancetta a cubetti [2].

Scafata - p1
Scafata - p2

Fate rosolare dolcemente, quindi aggiungete le fave sgusciate [3] e anche i pomodori tagliati a pezzetti non troppo piccoli [4].

Scafata - p1
Scafata - p2

Mescolate, cuocete per un paio di minuti [5], quindi aggiungete tanto brodo caldo quanto basta a coprire le fave [6]

Scafata - p1
Scafata - p2

Proseguite la cottura per 25-30 minuti, le fave dovranno essere tenere e il brodo leggermente ristretto [7].
Aggiungete quindi le biete, fatele bollire nella zuppa per altri 5-10 minuti, regolate di sale e pepe. La scafata è pronta per essere gustata [8].

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    Consigli e Varianti

    La scafata si conserva per 1-2 giorni in frigo in un contenitore di vetro ben sigillato. Si può congelare.

    E’ consigliabile portare le fave a cottura prima di unire le biete che, invece, avranno bisogno di pochi minuti di cottura. La scafata è ottima accompagnata da crostini di pane caldo, da bagnare nel brodo.

    La scafata vanta origini umbre ma anche laziali, e a seconda della zona in cui viene realizzata subisce delle modiche. Le fave, fresche o surgelate, non possono mancare, ma si possono aggiungere pomodori, carciofi, spinaci o cicoria, lardo o pancetta. In alcune versioni vengono aggiunte foglie di lattuga e piselli

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