La scafata è una zuppa di legumi tipica della tradizione contadina laziale e umbra, preparata con le fave, protagoniste della stagione primaverile.
Le fave fresche vengono cotte nel brodo vegetale insieme al cipollotto fresco, alle carote e ai pomodori. Il risultato è una zuppa gustosa e nutriente, da gustare calda ma anche tiepida in accompagnamento a fette di pane casereccio.
Il soffritto della scafata viene arricchito da cubetti di lardo o pancetta, che la rendono ancor più cremosa.
Il nome stesso deriva da "scafo" termine utilizzato nel dialetto locale proprio per indicare le fave.
Categoria: Zuppe e Minestre
La scafata si conserva per 1-2 giorni in frigo in un contenitore di vetro ben sigillato. Si può congelare.
E’ consigliabile portare le fave a cottura prima di unire le biete che, invece, avranno bisogno di pochi minuti di cottura. La scafata è ottima accompagnata da crostini di pane caldo, da bagnare nel brodo.
La scafata vanta origini umbre ma anche laziali, e a seconda della zona in cui viene realizzata subisce delle modiche. Le fave, fresche o surgelate, non possono mancare, ma si possono aggiungere pomodori, carciofi, spinaci o cicoria, lardo o pancetta. In alcune versioni vengono aggiunte foglie di lattuga e piselli
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