Per pulire i funghi è necessario conoscere alcune regole, come ad esempio non lavarli con acqua e utilizzare specifici strumenti. Ecco quali.
Per pulire correttamente i funghi non dobbiamo far altro che munirci di una spazzolina, un coltellino e un panno inumidito, e armarci di pazienza.
Non potendoli infatti immergere in acqua l'unico modo per togliere impurità e insetti è quello di strofinarli, rschiarli e spazzolarli minuziosamente e delicatamente, vista la loro consistenza fragile.
Da tenere presente anche che i funghi che acquistiamo nei negozi vanno puliti in modo diverso rispetto a quelli che si raccolgono nei boschi.
I secondi sono cresciuti in un ambiente aperto e quindi con molte più contaminazioni.
Potrebbe risultare spiacevole trovare all'interno di una pietanza, che sia un risotto ai funghi o dei funghi trifolati, dei residui di terra percepibile al gusto.
Ricordate che i funghi vanno tenuti interi in frigo all'interno di un sacchetto di carta e puliti solo al momento dell'effettivo utilizzo.
La varietà di fungo più venduta nei supermercati è senza dubbio lo champignon, un fungo dal colore bianco che per il suo gusto neutro si presta per la preparazione di tantissime ricette.
Avrete notato che questi fungi vengono solitamente venduti all'interno di vaschette e si presentano con la fine del gambo sporco di terriccio, che spesso ritroviamo anche sopra il cappello.
La prima cosa che ci verrebbe in mente di fare e quello di immergerli nell'acqua in modo da eliminare tutta la terra.
Niente di più sbagliato!
I funghi, infatti, assorbono moltissima acqua e questo non farebbe altro che rovinarli durante la cottura.
Per pulirli non dobbiamo far altro che prendere un coltellino, tagliare via l'estremità del gambo ricoperto di terriccio e grattare via le impurità presenti sul gambo.
Mentre con un panno inumidito puliamo la parte superficiale del cappello del fungo.
Ora non dobbiamo far altro che tagliare il fungo a metà e poi a strisce non troppo sottili.
Ancora più semplice risulta la pulizia dei funghi pleurotus, che a differenza dei champignon non presentano residui di terra all'estremità del gambo dovuto al diverso metodo di coltivazione di questa specie.
I pleurotus si presentano attaccati tra loro e per pulirli basta tagliare l'estremità dei funghi in modo che si stacchino gli uni dagli altri; in seguito, basta passare un panno inumidito sulla superficie del cappello e i funghi sono pronti per essere tagliati e cucinati.
La pulizia dei funghi porcini, così come degli altri funghi che si raccolgono nei boschi, segue un iter un po' diverso rispetto a quelli comunemente acquistati nei supermercati.
Come insegna la maggior parte dei cercatori di funghi, la prima cosa da fare è quella di appoggiare i funghi sopra un foglio di giornale e lasciarli all'aria per una mezza giornata in modo che l'odore sprigionato dalla carta faccia scappare eventuali insetti presenti nei miceti.
Fatta questa operazione, muniamoci di una spazzola con setole morbide e dopo aver eliminato l'estremità del fungo, iniziamo a spazzolare via tutte le impurità presenti nel gambo, sotto e sopra il cappello.
Se dovessero esserci delle incrostazioni più resistenti non esitiamo raschiarle via con un coltellino.
Fatto ciò, se dovessimo notare ancora delle impurità, passiamo velocemente il fungo sotto l'acqua corrente e mettiamoli ad asciugare sopra un canovaccio asciutto di cotone in modo da eliminare tutta l'acqua.
Questa operazine si consiglia solo come extrema ratio.
Se invece ci sembrano abbastanza puliti, basta passare sul cappello del fungo un panno inumidito.
Ora non ci resta che tagliare il fungo a fettine non troppo sottili o a dadi non troppo piccoli e usarli per la nostra ricetta.
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