Come si distinguono le carni bianche e quali sono le caratteristiche che le differenziano da quelle rosse? Vediamo insieme le regole per non sbagliare
Le carni bianche sono ricche di proprietà benefiche.
Particolarmente apprezzate da grandi e piccini, sono fondamentali per chi segue un regime alimentare onnivoro a basso consumo energetico.
Grazie alla loro versatilità, inoltre, si prestano alla realizzazione di prelibate ricette tradizionali e originali, dagli sfiziosi finger food ai succulenti secondi. Tuttavia, quando si parla di carni bianche, capita spesso di fare confusione sulla loro catalogazione.
Maiale e vitello fanno parte della stessa categoria a cui appartengono pollo, tacchino e coniglio, universalmente considerate carni bianche? E l'agnello?
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza in base alla classificazione gastronomica e nutrizionale delle carni.
Quali sono i criteri con cui si classificano i vari tipi di carne?
Dal punto di vista gastronomico, si ritengono bianche tutte le carni da cortile e macello che dopo la cottura rimangono chiare.
Le carni rosse, così come si presentano all'aspetto, dopo la cottura tendono a scurire ulteriormente.
Dal punto di vista nutrizionale, la differenza è data da una proteina, la mioglobina, responsabile del trasporto dell'ossigeno nei tessuti muscolari.
Gli animali di bovini giovani ne contengono di meno rispetto agli adulti, così come le carni bianche.
Considerando la classificazione gastronomica, si definiscono bianche le carni di pollo, tacchino, coniglio, quaglia, agnello e capretto.
Non deve stupire se la carne di vitello giovane, macellata tra il quinto ed il settimo mese di vita, è considerata carne bianca. Fino a questa età, infatti, l'animale si nutre solo di latte materno.
La sua carne risulta molto tenera, di colore rosa chiaro, umida e soda durante la consumazione ottimale.
Il maiale, invece, è da ritenersi carne bianca o rossa? Considerando il suo elevato quantitativo di mioglobina, dal punto di vista nutrizionale il maiale è classificato come carne rossa.
Dal punto di vista gastronomico, tuttavia, può essere considerato carne bianca, visto il suo colore roseo pallido.
Le carni bianche sono ricche di proteine, ferro, calcio e aminoacidi, indispensabili per la formazione di ormoni, enzimi ed anticorpi, utili nel metabolismo dei muscoli, e per lo smaltimento delle tossine.
Sono povere di grassi e di colesterolo, motivo per cui sono indicate nelle diete di chi vuole perdere chili o mantenere il peso forma, nell'alimentazione di chi soffre di problemi vascolari, delle donne in gravidanza e degli sportivi.
Rispetto alle carni rosse, le carni bianche sono più facili da digerire, visto lo scarso contenuto di tessuto connettivo.
Per sfruttare al massimo le loro proprietà benefiche e valori nutrizionali, è sempre consigliabile cuocerle in maniera molto semplice. Il modo migliore è quello di scegliere il taglio giusto e cucinarli alla griglia, al vapore o saltati in padella, con l'aggiunta di pochi condimenti, ortaggi, olio extra vergine d'oliva, spezie ed erbe aromatiche.
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