Guida alla scelta, alla pulizia e alla cottura del polpo per renderlo morbido e adatto alla preparazione di piatti freddi e insalate ma anche sughi e guazzetti
Il polpo, o octopus vulgaris, è un cefalopode con otto tentacoli e il suo corpo ha la forma di sacco rugoso grigio.
I tentacoli sono dotati di ventose e negli esemplari più grandi possono arrivare ad avere una lunghezza pari a un metro e mezzo.
Il polpo che si acquista fresco sui banchi del pesce viene pescato nel bacino del mediterraneo nel periodo compreso fra novembre e marzo.
Se invece si compra quello surgelato, è probabile che la sua provenienza sia atlantica.
Esistono due tipologie di polpo facilmente distinguibili fra di loro: quello di scoglio ha due file di ventose mentre quello di sabbia una fila singola.
Sicuramente fra le due varietà, quella più pregiata è quella di scoglio che ha carni molto più gustose e morbide dopo la cottura.
Il polpo contiene pochissimi grassi e un’elevata percentuale di acqua.
Considerate che 100 grammi di prodotto contengono solamente 60 kilocalorie.
Per questa ragione è un alimento particolarmente indicato per chi ha problemi di colesterolo e per chi segue un regime alimentare ipocalorico.
Fornisce proteine di alto valore biologico, potassio e acidi grassi omega 3 che contribuiscono a mantenere in salite il sistema cardio-circolatorio.
Le carni di questo gasteropode sono un’eccellente fonte di magnesio, un minerale utile per contrastare l’insorgenza delle emicranie e indispensabile al nostro organismo per mantenere in salute la muscolatura.
Apportano un buon quantitativo di ferro, vitamina A e vitamina B12, necessaria per la formazione dei globuli rossi.
Per riconoscere un polpo fresco di qualità da uno scadente e magari pescato chissà quando ci sono alcune accortezze da mettere in pratica.
Per prima cosa è necessario guardare bene la sua colorazione: se è fresco sarà lucido e la testa avrà una bella colorazione candida e avrà un profumo di mare molto intenso.
Se invece non è fresco, avrà perso la brillantezza iniziale e la pelle esterna scura emanerà un odore poco piacevole.
Evitate di acquistarlo quando le carni appaiono a prima vista flaccide: sicuramente è stato pescato da troppo tempo.
Il polpo pescato nel Tirreno e nell’Adriatico è fra le specie più gustose e pregiate.
A volte sui banchi del pesce fresco possono essere venduti anche esemplari provenienti dal Marocco ma in tal caso vi troverete dinnanzi a un polpo decongelato.
Se avete dubbi chiedete sempre al vostro pescivendolo di fiducia di specificarvi la provenienza di ciò che state acquistando.
La prima cosa da fare per pulire il polpo è togliere il becco (che si trova al centro dei tentacoli) e gli occhi con le dita.
Successivamente si rimuove la sacca dell’inchiostro facendo particolare attenzione a non romperla.
Infine si tolgono le interiora presenti all’interno della testa e si lava sotto il getto dell’acqua corrente.
Per rendere le sue carni più morbide è meglio batterlo con in classico batticarne per qualche minuto prima della cottura.
Per cuocere correttamente il polpo è necessario riempire una pentola capiente di acqua e metterla sul fuoco.
Appena inizia a bollire, immergete i tentacoli per un secondo con lo scopo di farli arricciare.
Ripetete l’operazione per tre o quattro volte di seguito.
Infine immergete tutto il polpo nell’acqua bollente e cuocetelo.
Mezzo chilo di polpo ha bisogno di circa 20 minuti di cottura mentre quelli più grandi possono necessitare anche di due ore di bollitura.
La cottura perfetta del polpo si deve fare con l’acqua che bolle ma con il fuoco regolato al minimo.
Se lo desiderate potete salarlo durante la cottura e lasciarlo raffreddare direttamente nel suo brodo: acquisterà maggior sapore.
Una volta lessato e tagliato a pezzetti, il polpo può essere utilizzato per cucinare il classico polpo e patate con l’aggiunta di olive o se si desidera gustare un piatto più leggero, si può fare un’insalata di polpo semplice con pomodorini tagliati a metà, basilico, pepe macinato al momento. succo di limone e olio extravergine d’oliva.
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