Pizze surgelate: cosa contengono? Occhio alle etichette

Le pizze surgelate salvano la cena di milioni di persone: sono comode, pronte all'uso e si cuociono in pochi minuti. Ma cosa contengono?

I cibi surgelati spesso rappresentano una soluzione pratica per la cena, specialmente nelle giornate frenetiche in cui preparare un pasto da zero può essere difficile.

I piatti pronti surgelati offrono una comoda alternativa, eliminando la necessità di decidere cosa cucinare: basta aprire il congelatore, prendere il prodotto e cuocerlo direttamente nel forno o nel microonde.

Tra i più popolari alimenti surgelati si trovano le pizze, che sono sia convenienti che facili da preparare.

Oggi, oltre alle pizze tradizionali come la Margherita, che rimane la preferita in Italia, esiste una varietà sempre maggiore di scelte in termini di spessore (dalla pizza alta, a quella sottile o addirittura sottilissima), dimensioni (standard, ma anche grandi o piccole), e tipi di farcitura (da quelle semplici a quelle riccamente farcite).

Pizze biologiche, vegane, senza glutine, o realizzate con impasti speciali come farina integrale o kamut rappresentano una risposta in espansione alle crescenti esigenze dei consumatori in termini di salute, benessere e attenzione a eventuali intolleranze alimentari.

Similmente ad altri prodotti surgelati, anche le pizze riportano sull'etichetta i valori nutrizionali, l'elenco degli ingredienti e indicazioni su come prepararle e gustarle nel modo migliore.

È importante leggere attentamente l’etichetta per effettuare una scelta consapevole.

L'importanza delle etichette: gli ingredienti

Un consiglio generale è di prestare maggiore fiducia a un'etichetta che presenta un elenco breve di ingredienti piuttosto che a una con una lista lunga.

Se gli ingredienti di una pizza surgelata sono di buona qualità, ci sono poche obiezioni da sollevare.

È preferibile trovare ingredienti come mozzarella (almeno il 15%), pomodoro o passata di pomodoro (non meno del 20%), preferibilmente di origine certificata, olio extravergine di oliva o altro tipo di olio, purché chiaramente specificato (e non semplicemente 'olio vegetale'), e lievito di birra.

A volte, si possono trovare formaggi combinati con la mozzarella, che risultano più salati, gustosi e economici, o formaggi simil-mozzarella con nomi inventati che evocano la pizza.

Altri ingredienti possono essere aggiunti per rendere l'impasto più morbido e la crosta più dorata, come l'olio di colza (considerato tra i meno pregiati degli oli di semi), o altri componenti poco in linea con una pizza tradizionale.

È importante anche fare attenzione al sale, spesso presente in elevate quantità nei prodotti alimentari precotti surgelati.

Leggere l'etichetta: la provenienza

È importante considerare la provenienza della pizza surgelata che stiamo per consumare.

Le pizze prodotte in Italia o nei paesi dell'Unione Europea sono soggette a protocolli rigorosi e a controlli severi.

La situazione può essere diversa per le pizze provenienti da altri paesi.

Un aspetto da considerare è il metodo di cottura: in Italia, la maggior parte delle pizze surgelate segue la tradizione e viene cotta in forni a legna, che vengono puliti regolarmente.

Riguardo alla mozzarella, nella produzione ideale dovrebbe essere aggiunta dopo la cottura primaria, così da cuocere solo nel momento in cui la pizza viene infornata, replicando il metodo della pizza artigianale.

Al contrario, all'estero spesso si utilizza un formaggio di qualità inferiore al posto della mozzarella.

L'imballaggio, un aspetto da non sottovalutare

Da non sottovalutare è anche l'impatto ambientale dell'imballaggio delle pizze surgelate.

La maggior parte di queste sono avvolte in una pellicola di plastica e poi inserite in scatole di cartone di grandi dimensioni.

Sebbene sia la plastica che il cartone siano materiali riciclabili e facilmente separabili, la plastica risulta essenziale per mantenere la corretta conservazione del prodotto.

Tuttavia, la scatola di cartone rappresenta un imballaggio secondario che, nell'ottica di promuovere la sostenibilità e ridurre i rifiuti, potrebbe essere omesso. 

Via libera ad una pizza surgelata ogni tanto

Non c'è motivo di essere eccessivamente preoccupati: mangiare una pizza surgelata di tanto in tanto non è dannoso, soprattutto quelle prodotte in Italia, che spesso non presentano rischi per la salute.

Le statistiche mostrano che questo segmento è in continua crescita sia in termini di vendite sia di apprezzamento, e spesso è possibile trovare prodotti leggeri e facilmente digeribili.

L'importante, come per ogni tipo di alimento, è non esagerare nel consumo.

Sebbene la pizza surgelata possa essere eccellente, non si può negare il fascino di una pizza appena sfornata, fumante e preparata davanti ai nostri occhi.

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