La pasta risottata viene preparata con un metodo alternativo che prevede la cottura direttamente nel sugo scelto come condimento. Vediamo come.
Estremizzando la tecnica di cottura utilizzata dai grandi chef nei migliori ristoranti, si ottiene la pasta risottata, un metodo originale per cuocere penne e mezze maniche con risultati che lasceranno di stucco.
Cotta in padella come se fosse un risotto, la pasta rilascia degli amidi che consentono una mantecatura perfetta.
Cremosa e vellutata, avrà un sapore inaspettato, molto gradito al palato.
Ma come si prepara? Quali sono i vantaggi e in quali condizioni è preferibile optare per la cottura tradizionale? Scopriamolo subito.
La pasta risottata è una variante estremizzata della classica risottatura che prevede una breve cottura nell'acqua calda completata poi nel sugo (preparato precedentemente) a fiamma dolce. Il metodo rivisitato ha l'enorme pregio di trasformare un piatto comune in qualcosa di straordinario. Ideale quando si ha poco tempo, non si ha voglia di sporcare pentole e padelle né consumare gas o elettricità, non penalizza il risultato finale in alcun modo, anzi ne enfatizza il gusto.
La pasta risottata può essere definita come una fantastica esperienza sensoriale, un interessante viaggio nei profumi e nei sapori che non minaccia il girovita.
Nulla viene sprecato in preparazione, soprattutto l'amido della pasta che rilasciato gradualmente nel condimento crea una crema naturale, spesso ricercata ma invano. Solitamente, infatti, si opta per l'aggiunta di formaggi, panna ed altri addensanti, con il risultato di rendere il primo piatto più ricco ma ipercalorico.
Negli ultimi anni, la tecnica ha conosciuto diverse varianti, con un discreto successo. Il metodo di Martha Stewart, il one-pan pasta, è piuttosto brutale e in pieno stile americano. Prevede l'inserimento di tutti gli ingredienti in un unico recipiente quando sono ancora crudi. Si aggiunge l'acqua, facendo cuocere tutto a fuoco lento per almeno 9 minuti girando di tanto in tanto. Si otterrà un piatto espresso ma che convince forse poco noi italiani, amanti della pasta per antonomasia.
Per preparare un'ottima pasta risottata è importante dedicare attenzioni e tempo al condimento.
Che sia con piselli e speck, realizzato con il tradizionale pomodoro piccadilly, con la passata già pronta, con o senza soffritto poco importa ai fini della realizzazione del primo piatto. Dopo aver cotto il sugo per qualche minuto, si aggiunge la pasta cruda. Unire poco alla volta l'acqua oppure del brodo vegetale e mescolare di tanto in tanto per evitare che il tutto si attacchi al fondo. Attenzione: i tempi della pasta non faranno più riferimento a quelli riportati sulla confezione. Bisognerà solo seguire la cottura avendo cura di non far abbassare eccessivamente il livello dell'acqua, aggiungendone quanto basta ma senza esagerare.
Alla creatività in cucina non c'è mai limite. La pasta può essere risottata in quasi tutte le occasioni. Perfetta con le zucchine e i funghi, si presta anche per un'ottima boscaiola. Con qualche attenzione in più si può portare in tavola anche un buon ragù e una saporita ricetta con frutti di mare. Tuttavia, la risottatura non è indicata per i sughi che non devono cuocere come il pesto, la besciamella (che si asciugherebbe troppo) o per la tradizionale pasta cacio e pepe.
In genere viene impiegata la pasta corta o media, ma volendo fare le cose in grande e disponendo di una padella piuttosto ampia si può optare anche per gli spaghetti o i bucatini. Assolutamente non consigliata la pasta all'uovo fresca che, cuocendo in pochi minuti, potrebbe essere rovinata dalla tecnica innovativa.
In conclusione, per descrivere al meglio la pasta risottata bisogna semplicemente prepararla e assaggiarla, senza sensi di colpa.
Secondo alcuni nutrizionisti, infatti, questo metodo è molto più digeribile della cottura tradizionale perché blocca il processo di trasformazione degli zuccheri. Tuttavia, nel rispetto di una dieta bilanciata, è bene alternare le diverse tecniche.
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