Giovedì gnocchi è un detto popolare che ha origine nel dopoguerra italiano, quando le massaie offrivano un piatto sostanzioso in vista del digiuno del venerdì.
Perché si dice giovedì gnocchi?
Sicuramente avrete sentito usare questa frase fatta senza chiedervi perchè i gnocchi vengono da tradizione abbinati al quarto giorno della settimana.
Ebbene il detto "giovedì gnocchi" ha origine nel dopoguerra e a dirla tutta il modo di dire completo era: "Giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa".
ediamo perchè era in uso una simile programmazione del menù settimanale!
L'espressione "Giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa" risale al primo dopoguerra e si fa riferimento a quanto le massaie si dovevano ingegnare per ottimizzare ciò che "passava il convento".
Cioè ogni donna di casa doveva stabilire con cura il menù settimanale in modo da non buttare via nulla e al contempo servire piatti sostanziosi che potessero comunque riempire lo stomaco.
Le materie prime erano semplici, ma bastava poco per rendere il tutto gustoso, appetitoso e godereccio, proprio come insegna la tradizione culinaria romana.
Gli gnocchi del giovedì infatti erano un piatto sostanzioso e calorico indispensabile per affrontare il menu del giorno seguente che di norma era nettamente più scarso e leggero, vedremo più avanti perché.
Gli gnocchi erano preparati con patate bollite, farina e, se disponibili, le uova; il condimento era semplice: sugo di pomodoro fatto in casa.
La ricetta odierna degli gnocchi alla romana invece è differente e prevede non solo una forma diversa degli gnocchi, ma anche l'aggiunta di burro, formaggio grattugiato e spesso noce moscata.
Dopo il menù del giovedì, per questioni di tipo religioso, il venerdì prevedeva pietanze più leggere e magre.
I cristiani infatti il quinto giorno della settimana non potevano mangiare carne, non a caso si dice ancora venerdì di magro in molte regioni italiane e pesce e legumi erano ideali per sostituire le proteine necessarie a donne e uomini che affrontavano lavori faticosi.
Nel Lazio, più precisamente a Roma, il piatto tipico del venerdì era il baccalà servito con i ceci, leccornia che molte trattorie della capitale servono ancora oggi tradizionalmente il venerdì.
Il sabato invece ci si poteva godere un caldo piatto di trippa, ma rigorosamente preparata alla moda di Roma: altre regioni hanno ricette leggermente diverse soprattutto per quanto riguarda la tiratura, densità, del sugo d'accompagnamento.
Perché la trippa proprio il sabato? Perché era il giorno in cui i macellai si dedicavano alla macellazione dei manzi e dei vitelli e per poter offrire pezzi di carne costosi e pregiati a chi poteva permetterseli per il lauto pranzo domenicale.
Gli scarti, cioè le parti ad hoc per preparare la trippa come lo stomaco e le frattaglie, erano acquistati dai contadini soprattutto che ne realizzavano un piatto che oggi è ancora amatissimo.
Questo piatto infatti nasce povero ma negli ultimi anni è stato riscoperto e considerato una delle pietanze tradizionali italiane da valorizzare.
Insomma questa suddivisione del menù settimanale, antesignana del meal prep di oggi, era pensata per offrire il giovedì un piatto nutriente e calorico alla famiglia che il giorno successivo avrebbe dovuto mangiare poco o comunque piatti poco sostanzioni per questioni religiose. Il sabato poi si sarebbero rifatti con un bel piatto di trippa.
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