Come scegliere una confettura o una marmellata di qualità? Cosa è importante controllare prima dell'acquisto? Scopriamolo insieme.
La marmellata è uno degli alimenti consumati con maggior frequenza a colazione, accompagnata con le classiche fette biscottate o pane tostato. Alcune persone la preparano in casa e altre, per mancanza di voglia o tempo, decidono di acquistare ciò che trovano in commercio.
Ma come scegliere marmellate e confetture di buona qualità? Di seguito cercheremo di scoprirlo.
Il termine più comune è marmellata, tuttavia spesso è utilizzato in modo improprio per indicare qualsiasi tipo di preparazione spalmabile a base di frutta.
n realtà la normativa vigente stabilisce che solo un prodotto ottenuto da agrumi può essere definito marmellata, per tutto il resto si dovrebbe utilizzare il termine confettura.
Altro punto da tenere ben presente per la propria salute è la conservazione della marmellata. Acquistando prodotti industriali abbiamo la garanzia di contenitori in vetro sterilizzati e con perfetta chiusura ermetica.
Una volta aperto, il vasetto va conservato in frigorifero per evitare la proliferazione batterica e comunque è opportuno il consumo entro due settimane.
L'alta concentrazione di zuccheri e ciò che permette ad una confettura di conservarsi senza necessità di additivi chimici.
Potrebbe capitare che, nonostante il vasetto tenuto in frigo, si formino delle muffe causate dall'utilizzo di posate sporche che hanno contaminato il contenuto. In tal caso è consigliabile buttare il prodotto.
L'aspetto di maggior importanza è conoscere l'esatta suddivisione delle varie categorie in base alla quantità di frutta presente. Sugli scaffali dei supermercati possiamo trovare diverse tipologia di prodotti e precisamente:
- confettura: tale definizione indica un preparato contenente almeno il 35% di polpa di frutta (35 g su 100 g di prodotto), a cui vengono aggiunti ulteriori zuccheri;
- confettura extra: in questo caso la percentuale di polpa di frutta deve essere pari o superiore al 45%;
- marmellata: è ottenuta dalla polpa e dal succo degli agrumi con una concentrazione minima del 20%. Anche in questo caso verranno aggiunti più o meno zuccheri, a seconda della marca e tipo di agrume utilizzato.
Queste percentuali sono stabilite dalla normativa, ma in realtà in commercio si possono trovare prodotti con una maggior concentrazione di polpa di frutta.
Marmellate e confetture di grande qualità partono da un minimo del 60% a salire, fino ad arrivare a quasi il 100%. In ogni caso è necessario controllare attentamente l'etichetta, per capire se il contenuto in grammi della frutta corrisponde a quanto dichiarato dal produttore.
Marmellate e confetture sono prodotti con un alto indice glucidico, del resto contengono zuccheri naturali della frutta e quelli aggiunti per dare maggior dolcezza. È buona norma verificare i dati nutrizionali per capire la quantità totale di zucchero, evitando l'acquisto qualora ci fossero più di 50 g per 100 g di prodotto. Un valore attorno a 30/35 g è ottimale, poiché si ottiene un sapore comunque dolce e nel contempo si riduce il livello calorico. Le qualità organolettiche sono legate, esclusivamente, al tipo di frutta utilizzata. Una materia prima d'origine biologica e di grande qualità è la garanzia di consumare un prodotto salutare e soddisfacente al palato.
Giusto per riassumere quanto detto fino ad ora, la scelta dipende da questi due fattori:
- percentuale di zucchero: un buon prodotto non può superare il 50%;
- quantità di frutta: per avere un ottimo sapore e adeguate proprietà organolettiche, la percentuale di polpa deve essere almeno del 45%; perciò l'etichetta riporterà la dicitura extra.
Scegliere prodotti con 80/90 g di polpa per 100 g di prodotto, significa avere la certezza di gustare una confettura del tutto simile a quella fatta in casa.
Hai dubbi o hai domande?
Accedi per commentare