La pasta alla gricia è un grande classico della cucina del Lazio, preparata con guanciale e pecorino.
Il nome "gricia" ha origini piuttosto dibattute, ma ci sono due teorie principali riguardo alla sua derivazione: una delle spiegazioni più comuni è che il nome derivi da Grisciano, un piccolo borgo vicino ad Amatrice, nel Lazio.
Un'altra teoria suggerisce che il termine "gricia" derivi dalla parola "gricio", che nell'antica Roma indicava i venditori di pane e altri alimenti. Questi commercianti erano spesso di origine germanica, provenienti dalla zona della Svizzera e del Tirolo, chiamata "Grigioni".
La pasta alla gricia è anche detta 'amatriciana bianca' proprio perché con l'amatriciana condivide tutti gli ingredienti ad eccezione del pomodoro. La ricetta è facilissima e il risultato è un primo piatto cremoso e saporito.
Gli ingredienti che vi serviranno sono: guanciale, pecorino, olio, pepe e ovviamente la pasta. Noi abbiamo utilizzato i rigatoni, ma possiamo optare anche per gli spaghetti.
Per preparare la pasta alla gricia, cominciamo scaldando un filo di olio extravergine d'oliva in padellla per poi aggiungere il guanciale.
Nel frattempo cuociamo la pasta: una volta cotta, la scoliamo e la trasferiamo nella padella con il guanciale, tenendo da parte un po' di acqua di cottura.
A questo punto, facciamo saltare la pasta insieme al guanciale, uniamo il pecorino grattugiato e un paio di mestoli di acqua di cottura, che servirà a creare una consistenza cremosa e avvolgente, tipica della pasta alla gricia.
Infine, aggiungiamo una spolverata di pepe e terminiamo di mantecare la pasta, fino a ottenere una perfetta amalgama di sapori e consistenza.
Come già sapevano i pastori di quelle parti, ancora oggi la pasta alla gricia è sempre un'ottima scelta per saziare con gusto una tavolata di amici di buona forchetta! Ecco allora come prepararla.
Se amate i primi piatti classici e di gusto, non perdetevi anche la pasta alla norcina!
Categoria: Primi
Consigliamo di tagliare il guanciale in pezzi un po' spessi per ottenere una rosolatura croccante esternamente, ma morbida internamente. Anche se i puristi non ammettono l'uso della pancetta, in assenza del guanciale, è possibile utilizzarla come sostituto.
L'aggiunta dell'acqua di cottura è un passaggio molto importante, perché dona cremosità.
Il tocco in più per i golosi: se avete del pane casareccio raffermo, aggiungete qualche briciola sottile al momento della mantecatura. Così facendo, donerete croccantezza al guanciale e la vostra gricia avrà quel qualcosa in più che suggerisce la rustica sapienza dei pastori di Amatrice.
Come posso conservare la pasta alla gricia?
Se alla fine del pranzo sarà avanzata un po' di pasta, niente paura! Potete conservarla in frigo per un giorno al massimo, riponendola in un contenitore ermetico. Per ripresentarla in tavola bella e buona come la prima volta, sarà sufficiente saltarla in padella con un filo d'olio extravergine d'oliva e restituirle cremosità con una spolverata di pecorino.
Per esaltare le qualità del pecorino e del guanciale, il vino giusto da mettere in tavola è senz'altro un buon Chianti Classico.
La sua morbidezza e la tipica corposità sposeranno alla perfezione il gusto ricco e saporito della vostra gricia, portando al massimo la soddisfazione dei commensali.
Se non avete il Chianti o semplicemente non amate il rosso, potete optare per un bianco aromatico come il Tocai Friulano o un Pinot, fresco e fruttato. In ogni caso il consiglio è quello di scegliere un vino rotondo ed evitare i sapori tannici o asprigni perché andrebbero in contrasto con la pastosità del guanciale, esaltando il sapore salato del pecorino.
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