Da cosa nasce la tradizione di regalare uova a Pasqua? Scopriamo la storia di questo simbolo, da quelle di gallina, fino alle attuali uova di cioccolato.
Nel periodo dedicato alla Pasqua sono molti i momenti di dolcezza da condividere e tra questi ci sono indubbiamente le colombe e le uova di cioccolato.
L’antica tradizione di donare uova ha un significato profondo che si intreccia tra storia e leggenda.
Fin dal principio dell’umanità, l’uovo deve essere apparso come un oggetto misterioso e meraviglioso insieme, simbolo di vita e nutrimento.
Per gli antichi Greci è stato l’emblema della vita che ciclicamente si rinnova ed eternamente ricomincia.
Per gli Egizi e i Persiani rappresentava l‘inizio della stagione fertile, quando la primavera era nel momento in cui la natura esplode con nuove foglie e fiori, e tutto torna in vita. Regalare un uovo di gallina quindi era un augurio per realizzare un raccolto abbondante e prospero.
Nell'Antica Roma, sempre in periodo primaverile, si celebrava la bella stagione con un festival chiamato "Hilaria", durante il quale si scambiavano uova dipinte a mano come simbolo di rinascita, prosperità e fertilità.
A cogliere tutti questi simbolismi - vita rinnovata, prosperità e abbondanza - ci pensano i primi Cristiani. Ecco che il guscio duro dell'uovo che protegge la fragilità del suo contenuto, si sovrappone al concetto del Santo Sepolcro, chiuso da una pietra, che contiene all’interno Gesù che attende la sua rinascita, sia fisica che spirituale.
È così che la religione cristiana, associa l’esperienza della Resurrezione all’uovo.
Nel Medioevo, la tradizione continua in tutta Europa. I contadini regalano uova che fanno bollire, per regalarle insieme a fiori o alle primizie del terreno. Le uova venivano decorate o cotte con sostanze naturali coloranti, che le rendevano un regalo gioioso e benaugurante.
I nobili invece di uova bollite, si donavano vicendevolmente uova forgiate con metalli preziosi e finemente decorate, a simboleggiare anche la potenza e il prestigio delle famiglie da cui provenivano.
Ma come si arriva dalle uova bollite o fatte con materiali pregiati, alle uova con sorpresa?
Nel 1885, lo zar Alessandro III decide di voler fare un dono speciale alla consorte, proprio in concomitanza della Pasqua.
Lo zar quindi incarica il gioielliere Peter Carl Fabergé, orafo ufficiale della Corona Imperiale di creare un uovo di rara preziosità, tempestato di gemme rare.
Il gioiello era un sistema a matrioska, ogni parte conteneva un gioiello più piccolo all’interno, insomma nacque qui la tradizione di introdurre qualcosa nell’uovo che potesse sorprendere chi lo riceveva in regalo.
Per capire quando nascono le uova di cioccolato che piacciono tanto ai bambini, e non solo, bisogna fare un salto nella storia.
Forse fu Re Sole, Luigi XIV di Francia a lanciare nel 700 l’idea dell’uovo pasquale fatto di cioccolato.
Il re volle sostituire le uova fatte con metalli preziosi, con qualcosa di nuovo, che potesse stupire la sua corte, e pensò ad un uovo di cioccolato.
Fu il suo mâitre chocolatier David Chaillou ad accontentarlo, e da allora in tutta Parigi, iniziarono a circolare uova dolci, firmate esclusivamente dal pasticcere reale.
Invece, per arrivare all’uovo di Pasqua a cui siamo abituati oggi, dobbiamo aspettare l’ 800. Fu prodotto da François Louis Cailler, nel suo stabilimento svizzero con un macchinario per la lavorazione del cacao. Le uova venivano create in serie, e assemblate con un piccolo regalo all'interno.
In definitiva, la tradizione delle uova di cioccolato a Pasqua ha radici davvero molto antiche e si è evoluta nel tempo senza però mai rinunciare al reale significato simbolico legato alla rinascita, alla speranza e alla vita. E, ovviamente, al piacere di gustare un dolce di cioccolato, aspettando con curiosità di scoprire cosa contiene la sorpresa nascosta al suo interno.
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