Un lavandino intasato costituisce una problematica non da poco: l'ingorgo blocca i tubi di scolo, impedendo il normale defluire dell'acqua.
Che si tratti della cucina o del bagno, un lavandino intasato costituisce una problematica non da poco.
L'ingorgo, causato da saponi, prodotti chimici, accumulo di capelli e grassi (ad esempio gli oli da cucina), residui di cibo o di calcare, blocca i tubi di scolo, impedendo il normale defluire dell'acqua.
Prima di chiamare un professionista specializzato nell'uso di pompe e trituratori, si può tentare di risolvere la questione con lo sturalavandini a ventosa oppure con qualche rimedio naturale.
Per sturare un lavandino intasato non è necessario affidarsi a un idraulico o ricorrere a costosi prodotti chimici che, se non vengono usati nella maniera corretta, possono rivelarsi dannosi per la salute e altamente inquinanti per l'ambiente.
Lo sturalavandini è il primo metodo naturale per sgorgare le tubature. Dopo aver riempito il lavandino, posizionare l'attrezzo sullo scarico e rimuovere il tappo. Spingere la ventosa verso il basso per creare il sottovuoto e premere in modo vigoroso fin quando non si solleva da sola. Ripetere il movimento più volte, con una certa rapidità. Se questo sistema non dovesse bastare, esistono dei rimedi naturali di sicura efficacia.
Potente, dalle notevoli proprietà igienizzanti e antibatteriche, il bicarbonato di sodio abbinato all'aceto di vino produce una reazione chimica capace di liberare i tubi di scolo del lavandino.
Dosati in egual misura, i due ingredienti sono utili per risolvere le problematiche più comuni di intasamento. Versare un bicchiere di questa miscela nello scarico, seguito da abbondante acqua bollente.
In alternativa, all'aceto, si può utilizzare il sale fino mantenendo le stesse dosi. Questi rimedi naturali sono utili per la manutenzione ordinaria dello scarico e possono essere utilizzati con regolarità, ripetendo l'operazione almeno una volta al mese.
Le bevande gassate hanno un elevato potere corrosivo. Utili per sgorgare i tubi del lavandino del bagno o della cucina, sono un rimedio casalingo economico ed efficace. Per procedere, basta versare il contenuto di una bottiglia o di una lattina nello scarico e lasciare agire per non più di 5-6 minuti.
Se non dovesse bastare, aggiungere un bicchiere di sale grosso e uno di bicarbonato in due bicchieri di bevanda gassosa.
Agitare bene e vuotare nel lavandino. La combinazione darà origine a una miscela efficace che farà defluire nuovamente l'acqua nelle tubature. Ovviamente, il rimedio è valido nel caso in cui il lavabo non sia gravemente intasato.
La soda caustica è uno dei rimedi più efficaci per sturare le tubature. Può essere utilizzata sia pura che abbinata ad aceto di vino e acqua bollente. In quest'ultimo caso sciogliere un cucchiaino di soda in un litro di acqua e aceto. Prima di maneggiare la miscela, conviene leggere attentamente le istruzioni, indossare dei guanti protettivi e una mascherina monouso.
Evitare il più possibile il contatto diretto con occhi, bocca, naso e altre mucose. Pur essendo di origine naturale, il prodotto può avere delle serie ripercussioni sulla salute se non viene utilizzato in modo corretto.
Valida alternativa all'aceto, l'acido citrico ha un ottimo potere corrosivo, in più è low cost e rispettoso della natura.
Per sgorgare il lavandino in maniera efficace versarne mezzo bicchiere assieme a un'altra metà di bicarbonato di sodio. Attivare la reazione chimica con acqua bollente.
Anche se può sembrare una contraddizione, dato che una delle cause principali dell'intasamento del lavandino è proprio l'uso intensivo del lavapiatti, i detersivi biologici possono aiutare a sgorgare le tubature intasate.
Riempire una tazza di acqua bollente e aggiungere un bicchiere di sapone per le stoviglie. Miscelare e versare il tutto nello scarico. Attendere che la miscela liberi le tubature. Ovviamente, questa soluzione è utile per sturare un lavandino non particolarmente ostruito.
Se il lavandino del bagno o della cucina dovesse essere molto intasato, prima di contattare un professionista, conviene fare qualche altro tentativo.
Non sempre i rimedi naturali possono bastare, quindi potrebbe essere necessario ricorrere a un disgorgante chimico. Disponibile in diversi formati, è spesso di qualità professionale.
Per un corretto utilizzo si rimanda alle indicazioni presenti nella confezione, facendo attenzione al contatto con le mucose, motivo per cui è importante proteggere mani, occhi, bocca e naso con attrezzature adeguate. Alcuni prodotti potrebbero richiedere tempi di azione molto lunghi, pari a diverse ore.
In alternativa, si può procedere smontando il sifone di scarico. L'operazione non richiede particolari competenze, per cui può essere svolta anche da un non addetto ai lavori.
Per essere certi di non commettere errori, posizionare un secchio sotto il sifone, svitare il fondo e svuotarlo manualmente. Pulire il fondello, l’interno del sifone e riavvitare. Fare scorrere l'acqua del rubinetto e verificare che tutto funzioni alla perfezione, in caso contrario procedere smontando il vecchio sifone, rimuovendo prima la ghiera lato piletta e poi quella lato scarico.
Togliere delicatamente il corpo del sifone, staccandolo dal tubo. Eliminare la vecchia guarnizione e montare il nuovo sifone, delle stesse caratteristiche (diametro e filettature) del precedente. Regolare la nuova sezione in altezza e collegarla alla piletta senza dimenticare la guarnizione. Completato questo passaggio, aprire l'acqua e verificare il corretto funzionamento del nuovo sifone.
Se poi questi rimedi non dovessero bastare a risolvere il problema, non rimane che contattare l'idraulico di fiducia. Quest'opzione è da valutare qualora non ci si senta sicuri di maneggiare un disgorgante o si smontare il tubo di scarico.
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