Quando si parla di cucina romana, un ingrediente che non può assolutamente mancare è il carciofo.
A Roma ed in molte zone del Lazio, viene preparato in tanti modi, a seconda dei gusti personali di chi lo cucina, e tutte le preparazioni sono semplici e gustose.
Un classico sono i carciofi alla giudia, fritti e dalla caratteristica forma che assomiglia ad una rosa sbocciata: viene chiamato così perchè era tipicamente preparato dagli ebrei in occasione della festa di Kippur.
Leggi i nostri consigli su come prepare i Carciofi alla giudia.
Categoria: Antipasti
Per preparare questa ricetta, per prima cosa puliamo i carciofi eliminando le foglie più esterne e la parte più dura del gambo.
Fatto questo, li mettiamo a bagno in una ciotola con acqua mescolata con il succo del limone; posizioniamo i carciofi a testa in giù e lasciamoli nella ciotola per circa 15 minuti, dopodiché li scoliamo e asciughiamo; una volta asciutti, aggiungiamo tra le foglie sale e pepe.
Poi adagiamo i carciofi in una grande pentola con olio caldo, ma non bollente. Teniamo i carciofi nella pentola per circa 20 minuti, controllandone la morbidezza con i rebbi di una forchetta; li scoliamo e li posizioniamo su un piatto, sempre a "testa in giù", dando loro una leggera spinta, in modo da permettere l’apertura delle foglie e creare la tipica forma a rosa, ma facendo in modo che non si spacchino.
A questo punto lasciamo raffreddare.
In una padella versiamo dell’olio extra vergine di oliva e dopo averlo fatto riscaldare passiamo alla frittura, che deve essere fatta uno ad uno, girandoli da entrabi i lati, in modo che la frittura del carciofo sia uniforme. Un consiglio è quello di spruzzare con dell’acqua i carciofi prima di friggerli, in modo da renderli ancora più croccanti.
Lasciamoli asciugare su carta assorbente, per togliere l'olio in eccesso e serviamo i nostri carciofi alla giudia ancora caldi.
Potete usare il tipo di carciofo che preferite ma, quello più indicato e adatto è quello romano, le "mammole", che non presentando né peletti né spine, ed essendo particolarmente tenero si cucina più facilmente.
In alternativa potete preparare i carciofi ripieni di carne.
Da servire come antipasto o contorno.
La scelta del vino deve ricadere su un bianco, in quanto l’abbinamento con un rosso metterebbe in conflitto i tannini presenti nel vino, con quelli che si trovano nei carciofi. Tra i bianchi abbinabili ci sono il Traminer classico, vino dal sapore delicato e il Vermentino di Gallura, dal profumo delicato. Entrambi di colore paglierino e buona struttura, si accompagnano bene al piatto. Se si vuole restare nel Lazio invece, l’abbinamento può essere con il Frascati Superiore.
Tracce di questa ricetta risalgono già al XVI secolo. Molto diffuso nel ghetto ebraico di Roma, questo piatto si preparava come prima portata da mangiare dopo il giorno di digiuno previsto dalla festa ebraica di Kippur. Il nome deriva appunto da un termine in dialetto romanesco "giudia" che indica la preparazione alla maniera giudaica.
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