Il cocktail Americano è un drink molto apprezzato da sorseggiare durante un aperitvo e nonostante il nome ha origini made in Italy.
Dal sapore intenso e note leggermente amare, è più fresco e meno alcolico del suo parente stretto il Negroni.
Si prepara in modo semplice con solo 3 ingredienti: bitter, vermouth rosso e soda.
La scorza o una fettina d'arancia completano il bicchiere.
Prepariamolo insieme questo cocktail made in italy, l'Americano.
Categoria: Aperitivi alcolici
Per preparare questo cocktail usiamo un bicchiere tumbler basso o un Old Fashioned.
Riempiamolo per metà con dei cubetti di ghiaccio, dopodiché versiamo nell'ordine il bitter Campari, il Vermouth rosso e infine la soda.
Mescolate.
Ricordate che il ghiaccio non deve galleggiare quindi se succede dopo aver aggiunto i liquidi, aggiungete qualche cubetto.
Se non abbiamo a disposizione la soda possiamo usare dell'acqua frizzante, in entrambi i casi l'importante è che siano freddissime.
Completiamo il drink con una fettina d'arancia o solo con della scorza e serviamo subito!
Questo cocktail nasce dal precedente Milano-Torino (Mi-To), un drink omaggio alle due città patria dei due ingredienti che lo compongono, ovvero il Vermuth e il Bitter Campari.
Nel 1876 infatti il torinese Benedetto Antonio Carpano creò a Torino il moderno vermuth.
Dopo qualche anno il milanese Gaspare Campari lanciò il suo liquore da aperitivo sempre a base di erbe e lo chiamò sulla scia del successo del vermuth, con un nome tedesco, Bitter (ovvero amaro).
Negli anni 30 del 900 compare sul mercato la ditta Rossi & Martini che sfrutta le potenzialità del mercato statunitense ed esporta una variante del Milano-Torino, a cui aggiunge la soda.
Il nome del suo drink sarà Americano, una potente e forse la prima scelta di Marketing per un prodotto italiano.
Infatti il nome sfruttava la notorietà del pugile Primo Carnera (diventato campione dei pesi massimi nel 1933) in tutto il mondo e in particolare tra i numerosi tifosi immigrati italoamericani che riscoprono l'orgoglio per la patria. Grazie ai suoi successi anche oltreoceano, il soprannome con cui veniva chiamato in patria il giocatore era proprio l'Americano!
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