Quante uova si possono consumare alla settimana? La nutrizionista Silvana Izzo risponde alla domanda.
Le uova sono sempre al centro del dibattito dei dietologi perché per alcuni sono l'alimento più nutriente in assoluto, mentre per altri sono soltanto una fonte di colesterolo.
In realtà la verità sta nel mezzo, ma bisogna capire quanto sono importanti per la nostra alimentazione.
Spesso il dibattito è di tipo ideologico, perché viene posta in correlazione la produzione delle uova con lo sfruttamento degli animali, ma questo non ha nulla di scientifico, perché come alimento si tratta di un prodotto assolutamente sorprendente e che non dovrebbe mai mancare in una dieta equilibrata.
Di solito si utilizzano uova di gallina, anche se quasi tutte le altre hanno una composizione piuttosto simile e sono molto nutrienti. Il motivo principale è che le ovaiole ne fanno molte al mese, a differenza di oche, anatre o quaglie.
Le uova sono formate da proteine di altissima qualità e contengono tutti gli aminoacidi essenziali che il nostro organismo non può produrre.
Consumate al naturale e poco cotte sono una fonte di vitamine e sali minerali, come riboflavina, acido folico, vitamina A, B6 e B12, ferro, fosforo, potassio, calcio e tanti altri.
Hanno anche il vantaggio di essere un alimento molto nutriente con un costo bassissimo di produzione e con un impatto piuttosto controllabile dal punto di vista ambientale. Infatti le galline ovaiole ne producono grandi quantità anche se sono lasciate a razzolare libere e non solo se allevate in batteria.
Nelle uova si trovano anche grandi quantità di lipidi, rappresentati principalmente dai trigliceridi, circa il 65%, lecitine, contenute nel tuorlo e fosfolipidi con la concentrazione del 30%, con ottime proprietà funzionali e salutistiche. Basti ricordare il loro forte potere emozionante, che ci permette di ottenere per esempio la maionese.
I grassi presenti pur essendo di origine animale sono prevalentemente monoinsaturi, anche se è presente una buona componente di polinsaturi, ambedue le categorie sono molto importanti per i loro benefici nei confronti del nostro organismo.
Come dolente nota, ma solo in apparenza, ogni uovo però, contiene circa 200 mg di colesterolo, che rappresenta il 5% della massa totale dei grassi, e mangiarne due porta a livelli ben al di sopra del fabbisogno quotidiano che è di circa 300 mg.
La presenza delle lecitine, di qualità molto più alta rispetto alla media di quelle di origine vegetale, però favorisce il trasporto del colesterolo dalle arterie al fegato, rafforzando il ruolo delle HDL, ovvero sia la componente utile di questo tipo di grasso, molto importante per i processi digestivi e anche per le capacità cerebrali.
Due uova poco cotte hanno un tempo di digestione nello stomaco di circa 2 ore.
Se le uova sono trattate ad alta temperatura, come nel caso di quelle sode oppure fritte, i tempi si allungano. In generale il metodo ottimale per gustarle è alla coque.
Lo zabaione oppure la frittata possono essere un problema per chi ha problemi come i calcoli renali e in alcuni casi il consumo di molte uova è fonte di dolorose coliche legate alla contrazione della cistifellea per via del grosso apporto di lipidi.
In compenso, fatta eccezione per i diabetici, il consumo di uova anche in grande quantità non ha conseguenze di nessun tipo a livello della circolazione sanguigna e non influenza le malattie cardiovascolari e i rischi connessi.
In ogni caso, però, se si hanno problemi metabolici e di diabete, le uova non sono un nemico da evitare al 100%, ma devono essere semplicemente consumate con un po' più di parsimonia, senza privarsi del loro prezioso contributo in dieta.
La risposta è: a sazietà. Il bianco è una proteina che il nostro organismo assimila al 100%, ottima per chi fa palestra e deve incrementare la massa muscolare. Il rosso, specie se non tanto cotto, è una fonte incredibile di nutrienti e si può mangiare tranquillamente ogni giorno, sempre però restando nei parametri calorici.
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