Il miele non ha una vera e propria scadenza, ma con il passare del tempo perde le sue proprietà organolettiche e nutritive. Ecco come conservarlo e per quanto.
Nettare ambrato e dal sapore dolce, il miele è un alimento molto amato e versatile.
Utilizzato in cucina per la preparazione di diverse pietanze, è anche l'ingrediente principale di tanti cosmetici.
Dalle proprietà idratanti è in grado di rallentare l'invecchiamento cutaneo per cui è indicato per il trattamento di pelle di mani, corpo e viso.
Una volta aperto il vasetto di miele, però, non ha una durata eterna come molti possono pensare.
Il miele è un alimento naturalmente dolce e caratterizzato da una lunga conservazione.
Ideale per dolcificare, per integrare l'azione dei cosmetici o da consumare puro su una fetta di pane tostato a colazione, va conservato correttamente in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole, per preservarne le proprietà.
Questo elisir di giovinezza è molto sensibile agli odori, per cui va tenuto lontano da prodotti dalle profumazioni troppo forti, nonché da deodoranti chimici.
Con il tempo, tenderà a cristallizzarsi ma ciò non deve assolutamente destare preoccupazione.
Basterà scaldare il vasetto a bagnomaria per pochi secondi per riportare il miele allo stato liquido.
Non va conservato assolutamente in frigorifero né senza tappo.
Il contatto con l'aria infatti innesca il processo di fermentazione responsabile del retrogusto non molto gradevole.
Una volta aperto, il nettare zuccherino ha una durata di diversi mesi ma di certo non è eterno.
Il ritrovamento di vasetti di miele integri all'interno di un'anfora in una tomba egizia non deve trarre in inganno.
Sfatando l'antico mito, i tempi di conservazione del miele in sostanza sono legati alla sua struttura chimica.
Dall'elevato contenuto zuccherino ha una scarsa percentuale d'acqua (circa il 18%).
Questa caratteristica lo rende molto stabile e inattaccabile dai lieviti. Ma con il tempo, il miele può invecchiare.
Ciò accade a causa di una cattiva conservazione o di un'esposizione alla luce diretta.
Non diventa tossico né tanto meno nocivo ma perde semplicemente le sue proprietà nutritive.
La data di scadenza posta sui coperchi dei barattoli del miele riguarda quindi solo i tempi minimi di conservazione delle proprietà organolettiche, che di solito sono di circa un anno e mezzo o due.
Invecchiando, il miele perde gli enzimi, le vitamine, la capacità antibiotica e tende a diventare di colore scuro.
Perde il caratteristico sapore zuccherino, aumentando invece di acidità.
Mangiare il miele dopo la scadenza non fa male, ma impedisce di poter godere di tutte le proprietà e le caratteristiche del prodotto.
Il più delle volte, la gente non ama il miele allo stato solido.
La cristallizzazione è un processo naturale che solitamente avviene con una temperatura bassa (4-5 gradi) anche se il miele cristallizza in tempi e in modalità differenti.
Alimento molto delicato, si guasta facilmente se lo si conserva in maniera errata.
Se la percentuale di acqua è superiore a quella utile a causa di un errore di produzione oppure per un eccesso di umidità in casa (superiore al 60%), il prodotto diventa immangiabile perché acido e con un cattivo odore.
Nettare ambrato, il miele ha una lunga conservazione ma bisogna fare molta attenzione prima di riporlo in dispensa:
Alla luce di quanto detto, questo elisir di giovinezza non ha una durata millenaria come alcuni vorrebbero far credere.
Sicuramente si conserva per diversi anni (non più di due solitamente), ma come tutti gli alimenti è soggetto ad invecchiamento e alla perdita delle straordinarie proprietà organolettiche.
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