Il macco di fave è un piatto tipico siciliano, che non richiede grande abilità in cucina, semplice da preparare con ingredienti genuini, principalmente le fave che possono essere sia secche che fresche.
Da entrambi comunque viene ricavata una crema buona da gustare da sola o come condimento della pasta.
Esistono diverse varianti del macco di fave e si è soliti degustarla anche arricchita di altri legumi, verdure come la bietola o le erbe aromatiche.
Solitamente viene abbinato con alle pappardelle o dei maltagliati, ma c'è chi lo preferisce con la pasta corta come i ditali o gli spaghetti tagliati.
E' un piatto povero che a quanto pare ha origini molto antiche, si dice infatti che già era conosciuto ed apprezzato dagli antichi romani.
Il macco di fave richiede una preparazione di circa 20 minuti, mentre la cottura avviene in due ore in modo da ottenre una crema densa e saporita.
Categoria: Zuppe e Minestre
Tagliare la cipolla a pezzettini e soffriggerla in due cucchiai di olio per almeno un paio di minuti.
Aggiungere le fave, che nel frattempo avete provveduto a sgranare, ed il finocchietto tagliuzzato.
Unire l'acqua (almeno due litri) e lasciare cuocere per circa due ore e a fuoco lento.
Sarebbe opportuno durante la cottura schiacciare con un cucchiaio di legno le fave, per agevolare il loro sfarinamento.
Quando le fave sono completamente divenute purea, toglierle dal fuoco e condire con olio, sale ed una macinata di pepe.
Ottimo anche l'olio santo o il peperoncino macinato. E' possibile aggiungere anche del pomodorino fatto a dadini per donargli un po' di colore rosso.
Non vi rimane che servirla calda e fumante.
Nel caso in cui invece andrete ad utilizzare le fave secche, ricordatevi che queste vanno messe a mollo per almeno 12 ore e in acqua fredda, e poi sarebbe meglio cuocerle con la pentola a pressione anche perché il tempo di cottura si riduce notevolmente. Basteranno soltanto 40 minuti dal fischio.
C'è chi preferisce cuocere la pasta a parte e poi aggiungerla alla purea ma è possibile anche cuocerla all'interno della crema stessa.
Da gustare a pranzo o cena.
Rimaniamo in Sicilia ed accostiamo a questo piatto un bel nero d'Avola, forte e corposo.
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