Impepata di cozze

L'impepata di cozze, in dialetto “a ‘mpepata ‘e cozze”, è un classico e gustoso secondo piatto caratteristico della cucina campana, in alcuni casi, tuttavia, servito anche come antipasto grazie alla sua grande versatilità con del pane casereccio fatto in casa.

Questa ricetta mediterranea è molto semplice da preparare e si cucina spesso in estate, la stagione ideale per le pietanze di mare come questa.

La ricetta originale prevede solo due ingredienti: cozze e pepe. Chi la vuole assaporare in modo diverso aggiunge anche del prezzemolo o del limone spremuto.

L'unica difficoltà di questa ricetta può essere considerata la preparazione e pulizia delle cozze, ma con i nostri consigli e eventualmente quelli del vostro pescivendolo di fiducia non avrete sicuramente problemi.

Vediamo insieme come fare un'ottima impepata di cozze!

Categoria: Secondi

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Tempo 30 min
Difficoltà Facile
Porzioni 4
Costo Basso

Ingredienti per 4 persone

cozze 1 kg di cozze già pulite
aglio 2 spicchi d'aglio
olio 4 cucchiai da tavola di olio extravergine d'oliva
pepe q.b. pepe nero

Preparazione

Come fare l'impepata di cozze

Iniziamo a prendere una padella ampia e molto capiente e versiamo almeno quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva. A questo punto scaldiamo l'olio e, appena diventa caldo, mettiamo a soffriggere 2 spicchi d'aglio. 

Subito dopo possiamo aggiungere le cozze e girarle bene insieme al soffritto d'aglio.
Mettiamo il coperchio alla padella con le cozze e ogni tanto le mescoliamo con molta attenzione: prendiamo la pentola stringendo saldamente il manico e la dobbiamo scuotere nella direzione dal basso verso l'alto mantenendo il coperchio fermo sulla pentola.

Sappiamo che la cottura è a buon punto quando le cozze iniziano ad aprirsi e, a questo punto, allora versiamo una spolverata di pepe nero.

Possiamo ora impiattare le cozze in un piatto da portata e versare sopra il sugo della cottura e aggiungere anche un altro po' di pepe.
Accompagniamo la pietanza con delle fette di pane da inzuppare nel sughetto. 

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    Consigli e Varianti

    I consigli per la pulizia delle cozze, una fase fondamentale per la preparazione di questo secondo piatto, sono differenti a seconda che le cozze siano di scoglio o di allevamento. 

    Nel primo caso le cozze hanno una parte chiamata "denti di cane", che consiste in piccoli residui bianchi e di consistenza dura. Le cozze di questo tipo allora si devono pulire sotto l'acqua cercando di grattare via i "denti di cane" con l'ausilio del coltello. Allo stesso tempo si deve tirare la "barbetta" che si trova tra i due lati del guscio di cozze. A questo punto le cozze vanno spazzolate con una spugna di lana d'acciaio e saranno pronte per essere cucinate.
    Per altri dubbi leggete i nostri suggerimenti anche qui!

    Un altro consiglio per servire meglio l'impepata di cozze è unire qualche fettina di limone, un abbinamento molto apprezzato dagli amanti del pesce.

    Per quale occasione

    L'impepata di cozze è un secondo piatto o un antipasto perfetto per un'occasione formale o informale. Infatti, si presta sia a pranzi e cene per eventi speciali come un compleanno, una comunione o un'altra celebrazione, sia a pasti in compagnia di famiglia e amici.

    Vino da abbinare

    Ottimo l'abbinamento con uno spumante molto delicato e profumato, il Trento Brut Cuvée, che sgrassa il palato alla perfezione e allo stesso tempo lascia un gusto piacevole in bocca. In alternativa è possibile scegliere anche un vino bianco come il "Biancolella Faro della Guardia", una specialità di Ponza che ha un gusto aromatico e un profumo speziato e seducente e si rivela una scelta azzeccata per l'impepata di cozze.

    Curiosità

    L'impepata è per definizione un piatto a base di frutti di mare fatti aprire in padella, pepati e serviti nella loro acqua.

    Le origini della impepata di cozze pare risalgano ai tempi di Ferdinando I di Borbone re delle due Sicilie. Essendo lui molto ghiotto di pesce e cozze, chiese, in occasione delle festività pasquali e per limitare i peccati di gola, che gli venissero servite in un modo più semplice: le mangiò semplicemente con del pepe.

    La bontà di quel piatto gli rimase talmente impressa che in poco tempo la notizia si diffuse così tanto che quella preparazione comparì sulle tavole della borghesia. Un’attestazione della ricetta si ritrova anche nel ricettario del ‘700 intitolato “Cuoco Galante” e scritto dallo chef Vincenzo Corrado.

     

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