Le tipologie di pasta asiatica sono moltissime e spesso confuse tra loro, in realtà ognuna ha la sua peculiarità e viene servita e gustata in modo differente.
Quando si pensa agli pasta orientale, il pensiero corre immediatamente alla tipica pasta di soia che viene condita in tanti modi diversi.
In realtà quando si parla di noodles si fa riferimento ad un universo molto variegato, che ha origini antichissime e che si differenzia molto al suo interno.
Ecco, allora, quali sono le differenze fra un prodotto ed un altro e quali le loro peculiarità.
In senso stretto i noodles sono realizzati con grano e possono essere consumati sia nella versione fresca che in quella essiccata, da condire in diversi modi.
L'elemento che li contraddistingue di più è la lunghezza: poiché anticamente erano il piatto utilizzo per augurare lunga vita, dovevano avere misure extra large ed erano preparati soprattutto nei giorni di festa.
I noodles all'uovo sono la versione più conosciuta.
Grazie alla loro consistenza piuttosto grossa, sono indicati per essere cotti nel brodo e accompagnati da un condimento grasso a base di carne di maiale o di pollo e molte verdure, cucinate in modo croccante per contrastare la morbidezza della pasta.
Un'altra tipologia di noodles è quella preparata con la farina di riso.
Questa pasta, che in Cina viene chiamata fen e in Italia è conosciuta con il nome di spaghetti di riso, è tipica della zona del sud e a sua volta si differenzia molto al suo interno in base allo spessore.
Viene cotta con il brodo di pollo e condita soprattutto con germogli di soia e carne di vario tipo.
Un'altra tipologia molto nota di noodles è il ramen, che è sia un tipo di pasta che una specialità tipica orientale.
Sono realizzati con frumento e hanno una tipica forma arrotondata e leggermente schiacciata.
Il loro utilizzo più classico è all'interno del brodo che viene poi impreziosito con carne, verdure e anche uovo, e servito leggermente tiepido, visto che la pasta ha la capacità di non scuocere.
Gli udon, considerati i veri noodles giapponesi, vengono preparati con soli tre ingredienti: la farina di frumento, l'acqua e un pizzico di sale.
Hanno un colore bianco lucido e sono più spesso dei noodles cinesi.
La scelta di queste materie prime consente alla pasta di avere una consistenza molto elastica e piuttosto morbida, tale che possono conservare uno spessore anche piuttosto grosso senza timore di non venire cotti alla perfezione.
Possono essere anche fritti.
I noodles di soia, che qui chiamiamo vermicelli o spaghetti, sono molto conosciuti in tutto il mondo occidentale e vengono realizzati con una polvere ottenuta dai fagioli di soia, che viene impastata con l'acqua.
Grazie alla digeribilità e alla loro versatilità, si prestano a molte ricette diverse, sia in umido che asciutte, da condire con carne e verdure di ogni tipo.
I soba hanno piuttosto la forma del tagliolino e vengono realizzati con il grano saraceno, per cui hanno una colorazione più scura.
La loro caratteristica principale è quella di restare sempre al dente e per tale motivo vengono impiegati spesso nella preparazione di zuppe o di piatti freddi che possono essere gustati anche molte ore dopo la loro preparazione.
In Italia sono poco conosciuto mentre in oriente, con il nome di guàmiàn, sono uno dei piatti preferiti: stiamo parlando dei somen, che sono degli spaghetti di frumento che nel sapore possono ricordare gli udon ma sono molto più sottili.
Vengono gustati freddi e al naturale in quanto è abitudine intingerli in salsine di vario tipo.
Si tratta di spaghetti che vengono realizzati con la radice di una pianta speciale tipica della zona orientale che si chiama konjac.
La loro caratteristica più tipica é quella di avere un basso contenuto calorico e pochi carboidrati in quanto sono composti in gran parte da acqua.
Conosciuti anche con il nome di dangmyeon, sono spaghetti coreani realizzati con la fecola di patate dolci.
Rappresentano uno dei piatti più tipici di tutta la Cina, conditi con carne, verdure, olio di sesamo e salsa di soia.
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