Molti supermercati si apprestano a varare un trimestre con sconti del 10% su determinati prodotti, aderendo al patto anti-inflazione.
L’inflazione galoppa e le spese per le famiglie italiane diventano sempre più pesanti e insostenibili. Molti supermercati si apprestano a varare un trimestre con sconti del 10% su determinati prodotti.
Le famiglie italiane negli ultimi mesi sono chiamate a fare i conti con un costante aumento dei prezzi di prodotti alimentari causati dai rincari del comparto energetico e non solo.
Una situazione che rischia di diventare insostenibile tenendo anche conto dell'approssimarsi del periodo invernale e di tutte le ulteriori spese.
Per venire incontro alle esigenze della popolazione è partita un'interessante iniziativa che permetterà di acquistare per i successivi 3 mesi in tantissimi supermercati italiani i prodotti con uno sconto del 10%.
Un'iniziativa che permetterà un certo risparmio economico e che riguarderà circa 25.000 supermercati presenti sul territorio nazionale.
Gli sconti dovranno riguardare i beni di largo consumo per combattere i rincari evidenziati dall'inflazione per lenire i disagi degli italiani nella speranza che nei prossimi mesi la situazione possa migliorare a livello sistemico.
Secondo le associazioni questo genere di iniziativa potrebbe permettere in media un risparmio di circa 100 euro per ogni famiglia.
L'iniziativa è stata concertata dal governo Meloni in collaborazione con diverse associazioni e catene di supermercati.
Stando alle informazioni che sono state rese note per mezzo di vari media tra cui anche Il Messaggero, i supermercati che permetterebbero lo sconto del 10% sono Conad, Carrefour, Coop, Pam, Lidl, Esselunga, Tigre, Decò e Famila.
Non è da escludere che nei prossimi giorni questo elenco si possa arricchire di nuove aziende che decidono di permettere uno sconto mirato del 10% su alcuni prodotti.
Al momento ci sono circa 25.000 negozi che fanno parte delle catene appena indicate, presenti un po' in tutte le regioni italiane.
A queste iniziative hanno anche aderito alcuni esercenti come negozi alimentari di quartiere ma anche commercianti che si occupano di prodotti di igiene personale oppure di farmacia e di parafarmacia.
I prodotti che saranno interessati da questo sconto del 10% sono diversi e riguardano un paniere che permette alle famiglie italiane di avere il giusto sostentamento a prezzi equilibrati.
In particolare le scontistiche nei prossimi tre mesi riguarderebbero carne, pasta, uova, pannolini, detergenti, latte, zucchero, riso, sale, farina, cereali, saponi e farmaci che vengono maggiormente utilizzati.
Il progetto messo in campo dal governo Meloni in collaborazione con diverse catene di supermercati e negozi di quartiere per cercare di tenere sotto controllo l’inflazione con lo sconto del 10% su un ampio paniere di prodotti, dal punto di vista teorico sembrava efficace ma alla prova dei fatti ha palesato delle falle.
Questo strumento Infatti non è partito con il piede giusto come del resto ha sentenziato un primo monitoraggio effettuato da Codacons.
In particolare, secondo l’associazione, il paniere preso in considerazione è piuttosto scarno in quanto sono stati inseriti pochi prodotti e decisamente al di sotto delle aspettative.
Inoltre molti supermercati invece di procedere con l'applicazione dello sconto del 10% hanno deciso soltanto di bloccare l'attuale prezzo di mercato.
Questo è un fatto che rappresenta un vero e proprio paradosso perché in realtà potrebbe accadere che nel frattempo il mercato diventi maggiormente positivo per i consumatori e questo non permetterebbe di godere di eventuali ribassi.
Altra questione che rappresenta di fatto una criticità è che gli unici prodotti che sono stati inseriti in questa promozione sono quelli a marchio privato della grande distribuzione.
Questo significa che al momento sembrerebbero escluse le proposte commerciali di storici marchi alimentari ossia quelli più conosciuti e consumati.
Questa differenziazione non riguarda la qualità del prodotto ma il fatto che in questo modo si andrebbe ad aiutare soltanto una piccola fetta di consumatori in quanto la proposta di tali prodotti è pari soltanto al 20,8% dell'intero settore delle vendite.
In questo modo non ci sarebbe un vero e proprio vantaggio economico per le famiglie ma soltanto una sorta di indirizzamento verso determinati prodotti a scapito di altri.
Ci sono anche delle eccezioni come ad esempio del marchio Ferrero che proprio in queste ore ha comunicato che ci sarà un ribasso dei prezzi ed è anche la prima grande industria italiana ad aderire al Patto anti-inflazione. Inoltre sono in rampa di lancio anche altri marchi come Barilla, Mutti e Nestlè.
Altra criticità che è emersa in questi primi giorni di Patto anti inflazione riguarda i piccoli negozi di quartiere che al momento non hanno messo in atto questa politica di sconti.
La sottolineare che l'iniziativa governativa non prevede degli obblighi per i supermercati e per i vari negozi ma soltanto una promessa di buone pratiche per aiutare i consumatori.
Tra l'altro, secondo uno studio proposto dall’Unione Nazionale Consumatori, molto probabilmente l'inflazione si abbasserà comunque beneficiando del fatto che a ottobre dell'anno 2022 si era raggiunto un record di +11,8% contro il più 5,4% di agosto 2023.
In parole povere se si prendono in considerazione i mesi di ottobre 2022 e quindi di ottobre 2023, ci sarà comunque una forte contrazione dell'inflazione.
Poi c'è il caso della Coop che è la catena che in questo momento sta praticando gli sconti maggiori e che ha deciso per la precisione di proporre un 10% del prezzo su oltre 200 prodotti realizzati a proprio marchio.
In aggiunta ha bloccato il prezzo anche di altri mille prodotti. Nei prossimi giorni dovrebbe aumentare la propria proposta anche Carrefour con 900 prodotti al prezzo calmierato oltre a Esselunga, Elite, Despar, Decò e Penny. Insomma, una situazione in evoluzione che però si deve ancora mettere in moto in maniera efficace.
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