E' importante seguire qualche regola quotidiana per ridurre lo spreco alimentare, migliorando la salute del pianeta e facendo felice anche il portafogli.
Ogni giorno viene sprecata un'enorme quantità di cibo, nello specifico parliamo di più di mezzo chilo a persona a settimana, ovvero 27 kg di cibo a testa all'anno.
Si stima che il cibo che finisce nella spazzatura costi agli italiani 6 miliardi e 403 milioni di Euro e che si attesti su 1 milione e 661 mila:107 tonnellate.
Numeri spaventosi! Ecco perché è importante seguire qualche piccola regola quotidiana per ridurre gli sprechi alimentari, migliorando la salute del pianeta e facendo felice anche il portafogli.
Uno degli errori più comuni che si commettono quando si va a fare la spesa è acquistare più cibo di quello necessario. Per non farlo, un ottimo trucco è quello di stilare una lista della spesa in base alle proprie esigenze e rispettarla rigorosamente una volta giunti al supermercato. In questo modo, oltre ad evitare di sprecare inutilmente degli alimenti, sarà possibile anche risparmiare. Tenete presente che i cibi maggiormente sprecati sono frutta e verdura, soprattutto per la loro deperibilità, acquistatele quindi con moderazione e magari più volte alla settimana in base all'esigenza reale.
Una volta arrivati a casa, sistemare il cibo in modo corretto è fondamentale. Sia in frigo che in dispensa è necessario spostare i prodotti più vecchi e con la scadenza ravvicinata in avanti sulle mensole e quelli appena presi sul retro. Un occhio di riguardo per frutta e verdura che deperiscono rapidamente e che vanno conservati correttamente per evitare di essere buttati via. Patate, aglio, cipolle, cetrioli, banane e pomodori vanno conservati a temperatura ambiente. Oltre a questo, un'altra importante cosa a cui fare attenzione è l'etilene, un gas che si genera a partire dalla maturazione degli alimenti con quantità differenti a seconda del prodotto. I cibi che producono una maggiore quantità di etilene (ad esempio meloni, pesche, cipolle, banane, avocado) devono essere tenuti lontani da altri sensibili a questo gas, come ad esempio le verdure a foglia verde, i peperoni, le mele o le patate per evitare che marciscano prima del tempo.
Congelare i cibi freschi o gli avanzi prima che siano da buttare può aiutre notevolmente ad abbattere gli sprechi. Creando delle porzioni già pronte, inoltre, sarà possibile avere un pasto a disposizione senza alcuna fatica e si potranno rispettare le quantità di cibo previsto dal piano alimentare seguito.
Anche se conservato, talvolta il cibo viene dimenticato in frigorifero finendo per essere buttato dopo il deperimento. Per far sì che questo non accada si possono usare dei contenitori trasparenti, così da vedere il contenuto all'interno e utilizzare gli avanzi per delle ricette "svuota-frigo" come frittate o torte salate al forno.
Nutrire le piante in giardino e in casa con avanzi e scarti della cucina è possibile. I fondi del caffè, le bucce di banana o i gusci delle uova sono sostanze nutrienti che fanno bene alle piante e che possono essere usate per concimare il terreno di coltivazione. Oltre a restituire al suolo i nutrienti necessari, si ridurrà lo spreco e si eviterà l'uso di fertilizzanti chimici.
Alcuni alimenti possono essere utilizzati per prendersi cura di se stessi, preparando una maschera o uno scrub, come ad esempio con i fondi del caffè. Così facendo, oltre a limitare gli sprechi si potrà risparmiare anche economicamente, evitando anche le sostanze chimiche dannose che spesso si trovano nei prodotti di bellezza o ai cosmetici. I fondi de caffè con olio d'oliva e zucchero potranno diventare un fantastico ecologico scrub per il corpo, mentre usando un avocado e del miele si otterrà una maschera ottima per viso e capelli. I tuorli d'uovo si possono usare per un impacco per capelli prima dello shampoo, mentre con dello yogurt, del miele e delle bucce di carota si potrà ottenere un'ottima maschera viso illuminante.
A causa dell'attuale pandemia, nel 2020 in Italia sembra essersi ridotto lo spreco alimentare, tanto che (sempre secondo i dati Ipsos) l'85% degli intervistati si preoccupa delle conseguenze economiche dello spreco e oltre l'80% ritiene immorale buttare cibo, oltre che essere un cattivo esempio per i figli. Il report sottolinea come a sprecare maggiormente siano coloro che hanno un reddito più basso e più figli, fatto che sembra in contraddizione ma che a quanto pare non lo è. Fanalino di coda per il Sud (+15% di spreco) e per i piccoli centri, mentre si scoprono più virtuosi il Nord e il Centro. Ancora poco usate app contro lo spreco alimentare e per l'acquisto di prodotti in scadenza scontati, scarso accesso alle piattaforme di scambio (solo 2,5%) e app con ricette di riutilizzo (3,4%) e di monitoraggio delle scadenze degli alimenti.
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