Guida dettagliata all'acquisto di pesce sostenibile pescato cercando di conservare degli stock ittici a lungo termine ed evitare il sovrasfruttamento dei mari
Se volete fare acquisti più consapevoli e responsabili, dovete sapere che anche il pesce che mettete sulle vostre tavole può essere sostenibile o meno.
Alcuni tipi di pesce infatti risultano particolarmente richiesti e consumati: questo nostro comportamento alimentare é causa di uno sbilanciamento nell'ecosistema marino.
Scegliere correttamente la qualità di pesce da acquistare, quindi, é fondamentale sia per la nostra salute, viste le sue eccelletti proprietà nutrizionali, che per il mantenimento delle biodiversità.
Ognuno può concorrere al raggiungimento di questo risultato facendo la sua parte e osservando alcune regole base che renderanno il consumo di pesce sostenibile.
Il pesce, esattamente come i prodotti della terra, é soggetto a stagionalità.
Ovviamente non riguardo alle temperature ma rispetto al ciclo vitale, alla riproduzione e alla conseguente giusta crescita raggiunta al momento del consumo.
La prima regola da seguire é quella di mangiare del pesce 'adulto' che quindi si sia già riprodotto.
É inoltre consigliabile consumare del pesce che abbia un ciclo vitale non troppo lungo ed evitare il consumo eccessivo dei grandi predatori come ad esempio il tonno rosso e il pesce spada che tendono ad assorbire sostanze inquinanti e metalli pesanti.
Sarà sicuramente più semplice e veloce cucinarli ma i nostri mari sono così ricchi da proporre alternative ancor più gustose. Alcune tipologie di pesce azzurro come le alici, le costardelle, le aringe, particolarmente ricche di Ω3, e tante altre specie ancora il cui consumo è da considerare a più basso impatto ambientale.
Se non vi sentite molto ferrati sull'argomento, una velocissima ricerca potrà venire in vostro aiuto e chiarire ogni dubbio; avere un rivenditore di fiducia vi darà certamente maggiore tranquillità.
Si può considerare pesce non sostenibile: salmone, tonno rosso, pesce spada, crostacei, merluzzo, cernia, dentice, palombo, verdesca, smeriglio e vitella di mare.
I pesci a basso impatto ambietale sono: lampuga, aguglia, sgombro, palamita, sarde, zerri, cefalo, occhiata, ricciola, spigola e orata.
Un'altra garanzia di qualità e di sostenibilità é data dall'acquisto del pescato locale.
Le piccole imbarcazioni e le flotte che operano nei nostri mari rispettano delle regole ben precise e sono spesso soggette a controlli e verifiche da parte delle autorità incaricate.
La pesca artigianale é quindi pesca sostenibile pertanto, tutte le volte che vi sarà possibile, scegliete pesce locale.
Il pesce che invece viene pescato all'estero, in tutti quei paesi dove non é prevista una normativa che tuteli l'ambiente marino, potrebbe provenire da quelle grandi imbarcazioni che adottano tecniche distruttive e per nulla selettive.
Pensate a quelle grandi navi che con le loro enormi reti trascinano persino alghe e coralli danneggiando gravemente i fondali.
La vigente normativa Europea prevede che oltre al nome e alla provenienza del pesce, venga indicato se pescato o allevato, se fresco o decongelato: i venditori hanno l'obbligo di fornire queste informazioni, diffidate di chi non é in grado di fornirle.
Se il pesce in vendita proviene da un'area esterna al Mediterraneo, accertatevi che sia esposto il marchio 'MSC' oppure 'ASC': avrete la garanzia attestante la provenienza da pesca effettuata in maniera sostenibile.
La pesca rappresenta in molti paesi una delle principali attività di sostentamento: parliamo ovviamente di paesi ancora in via di sviluppo per i quali non é possibile neanche ipotizzare un blocco delle attività.
Inoltre anche la nostra pesca artigianale, la più diffusa sul territorio, é solitamente praticata da piccoli gruppi familiari che vivono di questo lavoro.
Rendere la pesca sostenibile e diffondere la cultura della scelta che abbia il miglior impatto ambientale, vuol dire quindi preservare anche degli interessi di natura economica per un numero di persone che si stima sia pari a ottocento milioni circa.
Preservare l'ecosistema marino é ormai l'unica strada percorribile da qualunque punto di vista si provi ad esaminare la questione.
Il mare, già fortemente minacciato dai sensibili cambiamenti subiti dal nostro clima, da un eccessivo sfruttamento delle risorse, necessita di un'attenzione messa in pratica da parte di tutti che consenta di bilanciare gli interessi in gioco, continuando a portare sulla nostra tavola quella ricchezza gastronomica a cui non vogliamo rinunciare.
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