Coniglio, olive taggiasche, pinoli e un tocco di vino rosso: ecco gli elementi principali del coniglio alla ligure, un piatto tipico regionale.
Una pietanza molto saporita e gustosa originaria del ponente ligure.
La ricetta, di per sé di semplice realizzazione, diviene davvero speciale nel momento in cui si utilizzano ingredienti di prima qualità: i liguri sono molto legati ai prodotti d'eccellenza del proprio territorio e, in questo piatto, non si smentiscono andando a valorizzare la tenera carne del coniglio con le caratteristiche olive taggiasche, l'olio extravergine delle loro terre, il vino Rossese e i pinoli.
Perfetto accompagnato da un buon purè di patate, ma anche delizioso in accompagnamento a una fumante polenta, il coniglio alla ligure diventerà uno dei vostri cavalli di battaglia se seguirete le nostre istruzioni e i nostri consigli.
Categoria: Secondi
Il coniglio alla ligure si conserva in frigorifero in un contenitore ermetico (preferibilmente di vetro) per 2 giorni.
Si può congelare già pronto: basterà farlo scongelare in frigorifero per 24 ore e poi scaldarlo bene per una decina di minuti.
Se avete acquistato il coniglio intero, potrete rendere il piatto ancor più saporito preparando il brodo con la testa del coniglio: vi basterà farla sobbollire per una ora in una pentola con acqua, mezza carota, 1 costa di sedano e 1/4 di cipolla.
Se vi dovesse avanzare un po' di condimento una volta terminato il coniglio, conservatelo perchè potete utilizzarlo in molti modi: uno dei più semplici e gustosi è riciclarlo per insaporire un piatto di pasta fresca all'uovo come le tagliatelle o pasta ripiena come dei ravioli di carne.
In alternativa potete usare il sughetto del coniglio per arricchire di sapore un comune risotto alla parmigiana o un risotto allo zafferano.
Il vino rosso che viene utilizzato nella ricetta originale del coniglio alla ligure è il Rossese di Dolceacqua, tipico della zona di ponente della regione; se tuttavia non lo avete a disposizione potrete sostituirlo con un altro vino rosso.
Un elemento che regala tipicità al gusto di questo piatto sono le frattaglie che vengono aggiunte alla carne dopo la rosolatura. Vero è tuttavia che il gusto deciso del fegato non piace a tutti: se non lo gradito potrete ovviamente evitare di mangiarlo, ma il consiglio è di inserirlo comunque nella cottura e, semplicemente, di eliminarlo prima di servire il piatto.
Servitelo per una cena o il pranzo della domenica con un contorno di purè di patate, patate al forno o perchè no una cremosa polenta.
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