Se la frutta matura è più dolce e gustosa, quella acerba è meno calorica, pur avendo lo stesso apporto di vitamine e minerali. Quale scegliere dunque?
Benché andrebbero sempre tenute in debita considerazione le caratteristiche specifiche e organolettiche dei prodotti che andiamo ad acquistare, la scelta di comprare della frutta matura o acerba dipende quasi sempre dai nostri gusti personali.
Cerchiamo di capire quali siano i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di frutta per affrontare in modo più sereno la nostra scelta quando ci rechiamo al banco dell'ortofrutta.
Nella scelta tra l'uno e l'altro tipo di frutta, i gusti e le preferenze personali svolgono un ruolo di primaria importanza.
La frutta matura è più morbida, dolce e succosa di quella acerba che, al contrario, ha un sapore più aspro, quasi pungente e una consistenza decisamente più soda.
La frutta più matura, inoltre, vanta una percentuale maggiore di saccarosio e fruttosio, andando a incidere sulla conta delle calorie e sull'indice glicemico.
Chi è affetto da diabete e chi ha improvvisi picchi glicemici, pertanto, dovrebbe preferire la frutta più acerba evitando quella più succosa e polposa della matura.
Eppure, la fratta matura non è certo da demonizzare, tutt'altro.
Man mano che avanza il processo di maturazione, infatti, gli enzimi naturali attaccano la pectina presente nella buccia e nello strato più esterno, spezzando tutti i legami che trattengono l'acqua e conferendo al frutto una morbida consistenza e il suo tradizionale sapore vellutato e succoso.
Aumentano, pertanto, gli zuccheri semplici e diminuiscono gli acidi organici, considerati i responsabili del sapore acidulo e pungente.
Se il sapore aspro, forte e lievemente pungente della frutta non ci spaventa affatto, orientiamoci verso quella più acerba.
Benché decisamente meno dolce e succosa di quella matura, la frutta acerba porta con sé innumerevoli vantaggi tra cui si annovera una maggiore concentrazione di vitamine e minerali che, durante il processo di maturazione, vanno irrimediabilmente persi. La frutta acerba, inoltre, si presenta molto più digeribile rispetto alla variante matura: quest'ultima, infatti, risulta più facilmente digeribile all'inizio ma, durante il processo di fermentazione, può causare senso di gonfiore, meteorismo e sindrome dell'intestino irritabile.
Il processo di maturazione della frutta è uno dei più affascinanti e complessi in natura, molto interessante dal punto di vista biochimico ma anche molto utile al consumatore per conoscere a fondo le proprietà organolettiche del prodotto che stiamo per acquistare. Durante il processo di maturazione la frutta subisce notevoli cambiamenti e ciò ci consente, finanche, di distinguere tra frutti climaterici e frutti non climaterici.
I frutti climaterici sono quelli che maturano dopo essere stati raccolti e che contengono al proprio interno una grande quantità di etilene, un ormone di origine vegetale che agevola il processo di maturazione.
Sono frutti climaterici le mele, le albicocche, i kiwi, le pesche e le banane. I frutti non climaterici, al contrario, quali limoni, mirtilli, arance, uva e fragole, non maturano dopo la loro raccolta e, pertanto, sono considerati frutti sempre acerbi, caratterizzati da un sapore più forte e deciso, spesso acidulo e non amato da tutti.
Se decidiamo di acquistare frutti climaterici e, pertanto, già piuttosto maturi, dobbiamo tenere presente che dobbiamo consumarli in tempi brevi per evitare di buttarli perché già guasti.
Come accade spesso in medio stat virtus. La frutta che apporta i maggiori benefici è quella matura al punto giusto, perchè garantisce un buon apporto di vitamine e minerali, ma non alza eccessivamente la glicemia.
Ovvio che va tenuto in considerazione lo stato di salute del singolo e le prefernze personali, ma in generale sarebbe meglio acquistare frutti climaterici leggermente acerbi ed aspettare a consumarli al momento giusto.
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