Le tigelle sono una preparazione tipica della tradizione gastronomica modenese.
Si tratta di soffici focaccine tonde realizzate con un impasto lievitato a base di acqua, farina, lievito, strutto e latte e buonissime da mangiare calde con ogni tipo di farcitura. La tradizione emiliana suggerisce di gustarle con la "cunza", un mix saporito di aglio, rosmarino e lardo tritati.
L'impasto delle tigelle, che può essere realizzato a mano o in planetaria, è semplice e veloce.
Richiede una lievitazione e poi direttamente la stesura e la formatura delle focaccine che verranno cotte su una pietra, una piastra o l'apposita tigelliera.
Le tigelle, che hanno solitamente un diametro di 10 cm circa, somigliano a delle piccole piadine spesse e si possono farcire con i salumi e i formaggi che si preferiscono.
Per ottenere un impasto ideale, è importante lavorarlo fino a renderlo morbido e non appiccicoso. In questo modo, l’impasto richiederà pochissima farina durante la stesura e manterrà la sua consistenza.
Per cuocerle si può utilizzare una tigelliera con gli appositi cerchi, ma anche una semplice piastra o una padella ben calda.
Vediamo insieme come realizzare delle tigelle perfette!
Categoria: Lievitati
Versate la farina nella ciotola e aggiungete il latte tiepido in cui avrete sciolto il lievito di birra [1].
Unite anche l'acqua a temperatura ambiente [2].
quindi lo strutto. Iniziate a impastare, quando si sarà formata una massa, incorporate anche il sale [3].
Lavorate l'impasto fino a ottenere una consistenza morbida, liscia e omogenea, che non appicica. Formate una palla [4].
e ponete a lievitare in una ciotola coperta fino al raddoppio di volume. Serviranno circa 3 ore [5].
Riprendete quindi l'impasto rovesciandolo delicatamente sul piano di lavoro leggermente infarinato. Stendetelo con un matterello, dando uno spessore di 6-7 mm [6].
Cosa si mangia con le tigelle?
Una volta pronte, esse possono essere farcite con qualsiasi tipo di salumi, verdure, formaggi o anche creme dolci: la tradizione imporrebbe, tuttavia, di utilizzare la cosiddetta cunza, vale a dire un miscuglio di aglio, rosmarino e lardo tritati.
Chiamate anche crescentine, per vie dell'impasto che lievita e quindi cresce, le tigelle si fanno accompagnare da un corposo vino rosso o dalla birra.
In Emilia Romagna queste semplici focaccine vengono utilizzate non di rado per sostituire il pane durante i pasti tradizionali.
Come posso conservare le tigelle?
Le tigelle si conservano a temperatura ambiente per un paio di giorni, ben sigillate in un sacchetto per alimenti.
Posso congelare le tigelle?
Si possono congelare, una volte cotte.
Consiglio per una preparazione ottimale
E’ consigliabile lavorare l'impasto fino a quando non risulti morbido e non appiccicoso, in questo modo la stesura richiederà pochissima farina e la consistenza dell'impasto non verrà compromessa. E' consigliabile stendere l'impasto a uno spessore non superiore ai 6-7 mm, altrimenti le tigelle rischiano di restare crude all'interno durante la veloce cottura in padella.
Dove scaldare le tigelle?
Potete utilizzare la tigelliera con gli appositi cerchi o anche una semplice piastra o padella ben calde.
Varianti
Potete utilizzare l'olio o il burro al posto dello strutto ma, ovviamente, il risultato sarà leggermente diverso così come la consistenza. Il latte intero può essere sostituito da pari quantità di acqua ottenendo, però, delle tigelle soffici meno a lungo. Le tigelle possono essere con salumi e formaggi preferiti, ma anche con verdure crude come lattuga, rucola, pomodori, spinacini.
Le tigelle sono ideali per aperitivi e buffet, ma anche per una cena informale e sfiziosa.
Nella provincia di modena le tigelle vengono chiamate crescentine, mentre a Bologna, con lo stesso nome, si intende lo gnocco fritto.
La video ricetta del giorno
Guarda le Ricette di oggi »
Hai provato la ricetta?
Hai dubbi o domande?
Accedi per commentare