Cubetto, granulare, liquido e gel: possono essere usati per preparare il brodo, oppure per insaporire pietanze varie. Ma cosa contengono i comuni dadi pronti?
Chi non ha mai usato il dado già pronto (affiancato da prodotti granulari, liquidi e gel) per preparare il brodo per una minestra o per un risotto?
Siate sinceri, è una soluzione pratica e comoda, soprattutto per chi ha poco tempo di cucinare.
Tuttavia, con l'aumento della consapevolezza dei consumatori, che leggono sempre più spesso le etichette, molti hanno deciso di evitarlo o di prepararlo in casa, magari variando di volta in volta gli ingredienti e il contenuto.
Ma cosa contiene il dado da cucina? Ed è davvero così "pericoloso"?
Il sale
Il dado contiene estratti di carne, pesce o verdure, ma il suo vero problema è il sale. Anche il glutammato di sodio, presente in molti alimenti come la salsa di soia e i pomodori, è un sale che, pur incidendo meno sul rialzo pressorio rispetto al cloruro di sodio, può provocare in alcune persone mal di testa, palpitazioni, arrossamenti cutanei e vampate di calore.
Può causare vasodilatazione e rash cutanei. È importante leggere le etichette, poiché alcuni produttori riducono il cloruro di sodio compensando con più glutammato.
I grassi
Non si usano più strutto e lardo, e i grassi idrogenati sono quasi scomparsi. Oggi si utilizzano spesso olio di oliva e meno grassi animali. Per fortuna, i dadi pesano pochi grammi e i grassi contenuti non rappresentano un problema significativo per la salute.
Vegetale, di carne o di pesce?
È preferibile la formulazione vegetale, soprattutto se gli ingredienti sono biologici.
Anche per il dado di pollo, è importante conoscere i tagli di carne usati, poiché la pelle del pollo è molto grassa. Anche le carni rosse possono essere magre, dipende dal taglio. Le etichette indicano la quantità di grassi, ma non i tagli di carne utilizzati.
Quello che deve farci riflettere è che gli ingredienti del dado vengono estratti chimicamente da scarti di produzione animale (ossa, frattaglie e altri scarti) e vegetale (oli di oliva, colza, palma, ecc.).“. Inoltre Il dado è prodotto con ingredienti plurilavolati, che hanno richiesto quindi molta energia per essere prodotti. Anche il packaging non è dei migliori, se pensiamo che ogni dado è confezionato singolarmente in bustine di alluminio o plastica.
Il consiglio, quindi, è sempre quello di leggere le etichette per valutare la composizione degli ingredienti e, se proprio non possiamo farlo in casa, scegliere un dado biologico.
Quante volte si può usare?
Dipende dalla quantità e dalla frequenza: se usato con parsimonia, anche una volta alla settimana. Il sale è presente in molti alimenti come insaccati, bresaola, prosciutto crudo e formaggi. Non bisogna demonizzare il dado, ma scegliere quelli con ingredienti salutari.
Cubetto: Il dado a cubetto è economico, ,ma spesso è difficile da dosare; alcuni, infatti, si sciolgono lentamente e contengono più grassi rispetto ad altri formati.
Granulare: facile da dosare senza sprechi, permette di utilizzare la quantità esatta in base all'acqua necessaria..
Gel: si scioglie rapidamente sia in acqua che nei sughi. Il problema sta nella conservazione: se non ti utilizza tutto, la parte restante deve essere conservata in frigorifero e consumata entro 5 giorni.
Liquido: rapido da usare e facile da dosare, ma va consumato entro pochi giorni dall'apertura e conservato in frigorifero per evitare sprechi. È più costoso rispetto a cubetti e granulari).
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