Scopri su Ricetta.it le diverse varietà di sale da quelle più conosciute a quelle davvero particolari, le loro caratteristiche e il loro utilizzo in cucina.
Il sale è uno di quei prodotti che difficilmente manca nelle nostre cucine: abitualmente viene utilizzato per condire gli alimenti, anche se può essere impiegato per conservare diversi tipi di cibo.
Si tratta di un composto chimico costituito da più ioni legati in un reticolo cristallino: quello che chiamiamo sale da cucina è il Cloruro di Sodio, uno dei tanti sali presenti in natura.
Nella maggior parte dei casi, il sale ha origini marine, ma esistono delle zone, come ad esempio in Romania, dove esso viene estratto da cave sotterranee.
I Romani lo consideravano oro bianco, per la sua fondamentale importanza non solo per quello che riguarda l'alimentazione e la conservazione degli alimenti, ma anche per il suo potere a livello economico e commerciale come merce di scambio tra le popolazione del tempo.
Ancora oggi il sale è una sostanza preziosa: in commercio ne esistono davvero molte tipologie che si differenziano per i diversi utilizzi che se ne possono fare, sia per alcune caratteristiche, come ad esempio, il colore, il sapore ma anche la lavorazione e il metodo con cui viene raccolto.
Quello più conosciuto, ed è anche quello più puro è il sale rosa dell'Himalaya. Questo sale, infatti, è noto per la sua elevata purezza, dovuta al fatto che è rimasto chiuso per milioni di anni all'interno di rocce, ed è per questo motivo che è considerato un sale fossile.
Non avendo subito trattamenti, racchiude in se ben 80 elementi nutritivi (zolfo, rame, zinco, calcio, potassio, ecc.).
Un altro tipo di sale è quello delle Hawaii, che si riconosce per il suo colore tendente al rosso. La derivazione da rocce vulcaniche, gli conferisce un sapore ferroso e per questo si presta molto bene in abbinamento a carni grigliate.
Di origine francese, soprattuto delle saline della regione della Camargue, anche se lo troviamo in zone della Spagna e del Portogallo, questo sale viene raccolto a mano e rientra nella categoria del sale grezzo.
La sua caratteristica principale è il suo sapore delicato e il basso contenuto di sodio.
Questo sale viene spesso utilizzato dai pasticceri per la realizzazione di dolci al cioccolato, ed è ottimo su verdure crude o cotte al vapore.
Sempre per il suo utilizzo in pasticceria, ricordiamo il sale di Maldon, di provenienza anglosassone.
Ha una consistenza simile a fiocchi di sale, molto leggeri e croccanti.
Si tratta di un sale raccolto dal mar Mediterraneo, nella zona dell'isola di Cipro. Il suo colore caratteristico deriva dall'aggiunta di carbone vegetale.
Viene spesso utilizzato in abbinamento con la frutta, di cui esalta la dolcezza creando un contrasto particolare con l'acidità di quest'ultima.
Un cenno particolare merita il sale affumicato della Danimarca che viene realizzato interamente a mano, secondo la tradizione Vichinga, con un procedimento particolarmente lungo (circa 90 ore) che vede l'impiego di legno di ginepro e quercia.
Per il suo sapore deciso, si presta molto bene per condire zuppe di pesce, uova e frittate.
Per i piatti di pesce, trova un largo impiego soprattutto nelle zone di là dalle Alpi, il sale grigio di Bretagna. Si tratta di un sale povero di sodio, raccolto sulle coste durante i periodi di bassa marea.
Per le sue note dolci e il suo gusto delicato, si distingue il sale di Cervia, ricco di sodio, rame, potassio, ferro, zinco e magnesio.
Si tratta di un sale integrale, dal colore biancastro con sfumature dal rosa al grigio. Una volta raccolto viene esclusivamente lavato con acqua madre, un'acqua con un alta concentrazione di salinità, ricca di oligoelementi, e poi lasciato essicare.
Questo sale, presidio slow food, viene raccolto solo durante l'estate, completamente a mano e non viene sottoposto a nessun tipo di trattamento.
A differenza degli altri sali da cucina, contiene più potassio e magnesio e una quantità minore di cloruro di sodio.
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