La panissa ligure è un piatto tradizionale tipico della cucina povera della Liguria, particolarmente diffuso nella zona di Genova.
Si tratta di una preparazione semplice ma gustosa a base di farina di ceci, acqua e sale, simile alla più nota farinata.
L’impasto viene cotto fino a ottenere una consistenza densa e compatta, poi lasciato raffreddare in teglie e successivamente tagliato a listarelle o cubetti.
Questi pezzi vengono fritti, risultando croccanti fuori e morbidi all’interno, oppure gustati a temperatura ambiente.
La panissa è solitamente servita come antipasto o street food, spesso accompagnata da pane o condita con un filo d’olio extravergine d’oliva, pepe e qualche goccia di limone.
È una pietanza che racconta la storia e la cultura gastronomica ligure.
Categoria: Antipasti
Una volta raffreddata e solidificata, la panissa si può conservare in frigo per 2-3 giorni in un contenitore ermetico. Meglio consumarla appena fritta, ma si può conservare per 1 giorno in frigo, poi riscaldarla in forno per farla tornare croccante.
E' consigliabile setacciare la farina prima di mescolarla con l’acqua: aiuta a evitare i grumi e rende l’impasto più omogeneo.
La cottura richiede pazienza (circa 45-60 minuti). Mescolate spesso per evitare che si attacchi al fondo e per mantenere una consistenza cremosa.
Prima di tagliare i pezzetti, meglio aspettare almeno 2-3 ore (o anche tutta la notte in frigo) per farla rassodare completamente.
In alcune zone la panissa si gusta semplicemente raffreddata e tagliata a pezzi, condita con olio extravergine d’oliva, limone e pepe nero.
Alcune versioni prevedono l’aggiunta di cipolle stufate o crude come accompagnamento.
A volte l'impasto viene arricchito con rosmarino, maggiorana o salvia tritata finemente.
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