Se in Italia si dice giovedì gnocchi, in Spagna invece è giovedì Paella! Che sia quella di carne, quella di pesce o quella mista, gli spagnoli la paella la fanno sempre di giovedì e proprio il giovedì mezzogiorno, infatti, è la paella il piatto del giorno proposto in tutti i ristoranti.
La ricetta di oggi vi farà volare direttamente nella penisola iberica: portiamo in tavola insieme una buonissima paella mista!
Variante della tradizionale paella valenciana di carne, la paella mista unisce tutto il buono di quest'ultima alla delizia di quella de mariscos: pollo, coniglio, cozze, seppie e gamberoni sono gli ingredienti che padroneggiano in questo piatto ricco e ghiotto.
La ricetta non è difficile, richiede solo un po' di tempo e di attenzione, ma non temete: se seguirete tutti i passaggi porterete in tavola una pietanza da re!
Un'ultima cosa: non dimenticate di servire la paella come in Spagna, ovvero mettendo la paellera al centro della tavola così che i commensali possano dividersi equamente il contenuto.
Cosa ci serve per la ricetta:
Categoria: Risotti
Ora potete gustare la vostra paella mista di carne e pesce!
E' consigliabile consumare la paella mista appena pronta, ben calda, subito dopo i 10 minuti di risposo indicati nella ricetta.
Se dovesse avanzarvi potrete comunque tenerla in frigorifero in un contenitore ermetico e consumarla il giorno successivo dopo averla riscaldata 1 minuto al microonde a 800 W.
Si sconsiglia la congelazione.
Nella ricetta useremo solo metà del soffritto preparato: questo vale infatti per due volte, oppure per una paella per 4 persone. La metà restante può essere congelata: in questo modo guadagnerete molto tempo la prossima volta che vorrete preparare la paella (sia di sola carne, che mista, che di pesce).
Un passaggio opzionale consiste nell'arricchire il soffritto con un poco di “carne de pimiento chorizero”, una sorta di battuto molto fine di questo tipologia di peperone rosso tipico spagnolo.
Se volete seguire questo passaggio potete usare il simile peperone crusco tipico della Basilicata.
Se non avete la pentola tradizionale spagnola per preparare la paella, ovvero la paellera, potete usare una padella antiaderente di 22-24 cm di diametro.
Il riso migliore per preparare la paella è la varietà Bomba che, diversamente da un carnaroli per esempio, mantiene la cottura anche se non viene tostato.
Se non doveste trovarlo potete usare il pregiato riso Acquerello che, essendo invecchiato, non va tostato, oppure un normale carnaroli o un vialone nano: in questo ultimo caso dovrete però tostarlo 3 minuti prima di aggiungere il brodo, ovvero appena prima dello step numero 9.
Se vi piace l'originale paella valenciana, potete aggiungere alla ricetta un ingrediente tipico proprio dei quella paella di carne: i piattoni. Ve ne serviranno 60 g e andranno tagliati a tocchetti e uniti al passaggio numero 8.
Ci sono versioni della paella mista che utilizzano anche carote: in questo caso dovrete usarne 80 g, tagliarle a cubetti e unirle sempre al passaggio numero 8.
Se non siete amanti del coniglio, potete sostituirlo con carne di maiale nonostante il piatto risulti così meno pregiato.
Se preferite potete usare calamari tagliati a rondelle al posto della seppia, oppure usarle entrambe sempre mantenendo il peso di 140 g totali.
Un piatto adatto a tutte le occasioni ma sicuramente da gustare in compagnia.
Perfetto l'abbinamento con vini bianchi strutturati e profumati come il Lugana o il Gewürztraminer.
Chi preferisce un rosso può optare per un Lambrusco o il Lacrima di Morro d'Alba.
Il termine "paella" deriva dal nome della padella poco profonda in cui tradizionalmente vengono inseriti tutti gli ingredienti necessari alla preparazione, in spagnolo appunto paella o paellera, tradizionalmente rotonda con due manici, e con un diametro che varia tra i 22 cm ai 2 metri per quelle utilizzate nelle feste di paese.
Inizialmente questo piatto veniva chiamato "arròs a la paella" che vuol dire "riso in padella", ma ben presto si è iniziato a indicarlo con il solo nome del recipiente.
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