Latte intero, scremato o parzialmente scremato: quale scegliere? Perché? Come avviene la scrematura? Rispondiamo alle domande nell'articolo.
Quando si va al supermercato per acquistare il latte ci si trova davanti al dilemma se scegliere tra quello intero, parzialmente scremato e scremato.
Scopriamo quali sono le vere differenze tra queste tipologie e quale è meglio scegliere.
Il latte è tra gli alimenti più utilizzati da bambini, adulti e anziani.
Un prodotto ottenuto dalla mungitura di diversi animali come mucche e capre. Infatti, si parla di latte di pecora, latte di vacca, latte di capra e così via. Il più utilizzato è il latte di vacca peraltro utile per realizzare prodotti caseari di vario genere.
È particolarmente apprezzato in ragione di un apporto nutrizionale adeguato per le esigenze di giovani e meno giovani in quanto ricco di calcio, fosforo, proteine e vitamina B2.
Quando però si va al supermercato ci si trova davanti a tre diverse tipologie di latte di mucca ossia il latte intero, il parzialmente scremato e il latte scremato.
La differenze principale sta nell'apporto nutrizionale.
Il latte intero offre un'elevata quantità di calorie e grassi. Per eliminare almeno in parte questa elevata concentrazione di trigliceridi, è stata inventata la cosiddetta scrematura. Si tratta di una particolare lavorazione basata sulla centrifugazione a circa 7.000 giri al minuto. Questa velocità di centrifuga ha il pregio di riuscire a separare il grasso dalla parte restante del latte.
Come ormai chiaro la differenza tra latte intero, parzialmente scremato e scremato ha a che fare con il quantitativo di grassi presenti.
Volendo essere più precisi, si parla di latte intero quando ogni 100 g di latte ci sono 3,6 grammi di grassi e 64 calorie. Evidentemente è un prodotto più pesante e che potrebbe a lungo andare avere delle conseguenze sul livello di colesterolo nel sangue.
Il latte parzialmente scremato, invece, per ogni 100 grammi contiene tra un minimo di 1,5 e un massimo di 1,8 grammi di grasso per un apporto nutrizionale pari a 40 calorie.
Dunque, già con il parzialmente scremato c'è una netta riduzione del quantitativo di grassi e di conseguenza di calorie.
Il latte scremato è invece la soluzione migliore per chi vuole tenere sotto controllo questa situazione. Nello specifico, per ogni 100 g di latte ce ne sono 0,3 grammi di grassi e 34 calorie complessive.
Da sottolineare che tutte e tre le tipologie di latte presentano lo stesso apporto proteico. Invece, il latte intero ha una maggior quantitativo di vitamina A rispetto al parzialmente scremato. Quest'ultimo, però, è più ricco di sodio.
In base alla differenziazione proposta per le tre principali tipologie di latte appare quasi scontato che la scelta migliore sia quella del latte scremato. Tuttavia non è possibile individuare un prodotto migliore in assoluto rispetto ad un altro ma bisogna valutare di caso in caso.
Infatti, se si parla di persone che non hanno problemi di salute e con un peso adeguato alle proprie caratteristiche fisiche senza un'eccessiva presenza di colesterolo nel sangue, è possibile fare una scelta esclusivamente sul gusto del prodotto.
Chiaramente, se invece si tratta di un soggetto obeso che ha già il colesterolo alto è opportuno scegliere il latte scremato o eventualmente parzialmente scremato.
Il latte intero non va demonizzato, anzi si tratta di un prodotto particolarmente importante nella dieta di una persona.
Infatti, è un alimento completo ricco di tante sostanze nutritive che fanno bene al corpo e alla salute delle persone.
Alcune ricerche hanno evidenziato come nelle persone che consumano latte intero c'è una minore incidenza di malattie cardiovascolari.
In aggiunta è stata riscontrata una diminuzione del 46% della propensione a contrarre il diabete di tipo 2. Da considerare, tra l'altro, che il latte intero offre al corpo un quantitativo di vitamine B di ben tre volte superiore rispetto allo scremato.
Una questione sulla quale si è molto dibattuto riguarda la tipologia di latte da far bere ai propri bambini.
Non c'è una risposta valida in assoluto piuttosto bisogna riferirsi al caso specifico.
Se il bambino cresce in maniera sana e ha un peso corporeo adeguato, non è necessario per forza di cose fargli bere il latte parzialmente scremato. C'è poi da considerare che se si utilizza il latte UHT ossia quello a lunga conservazione, allora sarebbe opportuno preferire quello pastorizzato.
Quest'ultimo, seppur, ha una conservazione minima offre un apporto nutrizionale adeguato ai bambini perché durante la lavorazione vengono conservate tutte le caratteristiche organolettiche e quindi è più ricco di vitamine.
Inoltre, se il bambino normalmente tende a mangiare merendine, gelati e cibo poco salutare allora è preferibile utilizzare quello parzialmente scremato per non esagerare per quanto riguarda l'apporto di grassi.
In linea generale non è tanto importante scegliere tra latte intero e parzialmente scremato ma acquistare latte di qualità. Bisognerebbe saper leggere correttamente le etichette per capire se si tratta di latte vaccino al 100% ottenuto da allevamenti biologici nei quali le mucche mangiano ciò che la natura offre.
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